Vitalizi regionali al posto del lavoro povero

Lombardia: tra concorsi pubblici deserti, salari fermi e affitti alle stelle la Regione sceglie i vitalizi per i politici 

Enrico Vizza: “Mi chiedo se davanti alla drammaticità che vivono i lavoratori, ci sia stata una distrazione o si sia trattato di un vero e proprio menefreghismo?”

Angelo Greco: “Una proposta di legge per ridare dignità al lavoro pubblico”

Sostenere il lavoro pubblico anche attraverso una proposta di legge con l’obiettivo di migliorare il reddito e le condizioni di lavoro dei dipendenti pubblici lombardi.

Aspetto, questo, sottolineato dalla UIL già durante la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio Regionale della Lombardia (gennaio 2023) quando era stato messo al centro il problema dei salari fermi per i lavoratori della pubblica amministrazione (sanità, enti Locali, uffici giudiziari, tribunale, inps, Inail e trasporto pubblico) e i segnali di sofferenza del personale impegnato in settori che garantiscono servizi alle imprese, alle persone, alla cittadinanza che percepiscono tra i 1000 e 1700 euro mensili, subiscono affitti che assorbono il 50% dello stipendio e un potere d’acquisto sempre più eroso.

Ebbene davanti a queste emergenze, il Consiglio Regionale della Lombardia (i politici non gli uffici) ha pensato bene di votare la proposta del centro destra (49 voti a favore 17 contrari in un’ottica molto bipartisan) l’aumento dei vitalizi ai consiglieri. Quel bipartisan che ultimamente va di moda come successo alla camera dei deputati sul Salva Milano. Forse interpretando in modo errato le proposte della UIL per una legge a sostegno del settore pubblico.

<<La UIL – evidenzia il Segretario generale Uil Lombardia Enrico Vizzaè intervenuta più volte anche attraverso i tavoli presso regione Lombardia (competitività e stati generali) sollecitando misure anche sotto forma di welfare a supporto di lavoratori (trasporto pubblico, casa – affitto, asilo, scuole, prodotti di consumo), lavoro povero e pensionati. Chiediamo da tempo un piano casa lavoratori in Lombardia con l’immediato recupero degli oltre 20 mila immobili di edilizia sociale sfitti. E davanti a questo la politica non è assente, ma lontana anni luce dai problemi dei lavoratori ma ben presente per le indennità dei politici, in questo caso con l’introduzione del “vitalizio” per i consiglieri regionali di 600 euro al mese. Non ci interessa l’entità della cifra, ma la gravità del messaggio che arriva alle persone, ai lavoratori, a chi fa fatica a vivere nella ricca Lombardia e nell’esclusiva Milano. E’ stata una distrazione davanti alla drammaticità che vivono i lavoratori, o è vero e proprio menefreghismo?>>

Soldi in busta paga in più , quindi, per i consiglieri regionali della Lombardia, mentre la UIL, molto concretamente, osserva che dal 2004 al 2024, i dipendenti pubblici hanno perso il 19% del potere d’acquisto dei loro salari, una situazione che ha reso sempre più difficile sostenere il costo della vita, soprattutto in una regione come la Lombardia, dove le spese per abitazione, trasporti e servizi incidono pesantemente sui bilanci familiari.

<<Stiamo raccogliendo le firme per una proposta di legge – evidenzia Angelo Greco segretario generale UILFPL Milano – che nasce dalla consapevolezza che i dipendenti pubblici hanno subito un progressivo impoverimento salariale, perdendo quasi un quinto del loro potere d’acquisto negli ultimi vent’anni. Se vogliamo garantire servizi pubblici efficienti e mantenere la qualità del welfare regionale, dobbiamo rendere il lavoro pubblico più attrattivo e dignitoso>>.

E la UIFPL lo ha fatto redigendo una proposta di legge in 9 punti: riduzione dell’addizionale regionale IRPEF con un 1% dal 2025, per i redditi fino a 50.000 euro; aumento del contributo alla previdenza complementare: incremento del contributo datoriale; piano Casa Regionale con il recupero del patrimonio immobiliare pubblico per assegnare dei nuovi alloggi ai dipendenti pubblici; asili nido aziendali con finanziamenti per la creazione di asili nido presso enti pubblici. E ancora un welfare regionale per il sostegno economico con contributi per mutui e affitti, trasporti gratuiti e aiuti per la retta degli asili nido e incentivi al turismo regionale con agevolazioni per vacanze, eventi culturali e visite ai musei della Lombardia.