Salario Milano? Si punti sulla contrattazione.

IL PATTO PER IL LAVORO È LO STRUMENTO PER MISURARE GLI UTILI DELLE AZIENDE

Enrico Vizza: “Perché non parliamo di contrattazione nazionale, non quella sottoscritta dai sindacati gialli? Perché non parliamo di Contrattazione di secondo livello, di gruppo, di filiera?

Vogliamo subito una la legge sulla rappresentanza che misuri anche le associazioni datoriali. Non mi pare che sia un reato dire che le imprese devono distribuire parte degli UTILI ai propri lavoratori. Dalla relazione del Presidente Assolombarda presentata nei giorni scorsi, nessun cenno alla contrattazione, alle relazioni industriali, alla casa ai lavoratori, alla detassazione degli aumenti contrattuali

 

Un Salario per Milano? ll punto fermo per la Uil Lombardia è quello della contrattazione. Quello di cui pare si abbia ha una forte allergia a parlarne, virando sul tema (che ispira ogni tanto qualche “illustre docente”, rilanciato da qualche “sirena” di partito), delle gabbie salariali per far crescere la paga oraria. Un tema che porterebbe ad aumentare ancora di più il divario e la discriminazione tra lavoratori.

L’unica leva per l’aumento dei salari, evidenziata dalla UIL, è quella di estendere a tutti i lavoratori la contrattazione nazionale promossa dai SINDACATI MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVI insieme a quella contrattazione aziendale, di filiera, di gruppo che nel nostro paese si esercita nel il 20- 30% delle aziende.

E se qualcuno ricorda che ci sono settori in cui è intervenuta la magistratura per “imporre” un salario dignitoso, vale la pena di ricordare che fu proprio la UILTUCS che presentò gli esposti alla magistratura in merito al trattamento salariale con il contratto della vigilanza privata.

<<Gli enti locali, Comuni, Città Metropolitana e i loro amministratori, che governano risorse pubbliche, – evidenzia il segretario generale Enrico Vizzaconoscono le forme di contratti di lavoro che vengono applicati ai lavoratori che garantiscono servizi (pulizie, mense, gestione asili, musei)? Sanno che ci sono contratti di lavoro che non prevedono nessuna forma di assistenza? Sanno che esiste anche il salario in nero più basso di quello legale? Come si può avere uno stipendio e un salario dignitoso davanti a forme di assunzione precarie? Cosa diciamo quando nella relazione del presidente di Assolombarda non c’è il minimo accenno alla contrattazione, alle relazioni industriali, alla casa ai lavoratori, alla detassazione degli aumenti contrattuali? Si dovrebbe partire da queste analisi prima di parlare di commissioni e salario di Milano. Il comune di Milano, la Città Metropolitana, la Regione Lombardia vogliono dare una mano per i salari dei lavoratori? Allora prima facciano applicare i contratti di lavoro quelli sottoscritti dalla OO.SS. maggiormente rappresentative negli appalti di loro competenza. Applichino il patto per il lavoro sottoscritto con i sindacati, inseriscano nei bandi di gara o di affidamento una voce che favorisca la contrattazione di secondo livello o la contrattazione decentrata integrativa o i protocolli regionali per i dipendenti della PA. Si intervenga sui costi degli affitti e sulla speculazione, favoriscano un welfare sul trasporto pubblico o forme di welfare prestate anche a livello istituzionale. Se si parla di salario cittadino per Milano o addirittura di reddito minino di Milano cosa dobbiamo aspettarci per il salario di Brescia, di Bergamo e di Varese? E’ implicito che si pensi ad un nuovo modello di Gabbie salariali>>

E ancora il numero uno della Uil lombarda torna sul tema di Milano dove la media dei salari è drogata da quelli di manager e super dirigenti. << Quando parliamo di media degli stipendi a Milano – conclude Vizza –  dovremmo fare un distinguo su quelli dei lavoratori “semplici” e dei manager. Perché se ricomprendiamo anche questi sul modello importato da Londra, è logico che la media risulti molto più alta che nel resto della Lombardia. Proviamo a considerare chi si alza ogni mattina alle 5 e guadagna quando va bene 1400-1550 euro al mese. Sono queste le persone che devono aver garantito un contratto nazionale e di secondo livello. Focalizziamoci su queste e incentiviamo, come detto la contrattazione di secondo livello. Smettiamola di dire che Milano ha bisogno di un salario meneghino, i lavoratori milanesi e lombardi hanno bisogno di contratti collettivi e di secondo livello, di welfare, di servizi pubblici locali e trasporti che funzionano, di asili, scuole e non di grattacieli abusivi>>.

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