pediatri

Pediatra, finalmente un diritto per i minori senza permesso di soggiorno

Ci sono voluti ben 5 anni per recepire il Decreto Legge12 gennaio 2017, che recita:
“I minori stranieri presenti sul territorio nazionale, non in regola con le norme relative all’ingresso ed al soggiorno sono iscritti al Servizio sanitario nazionale ed usufruiscono dell’assistenza sanitaria in condizioni di parità con i cittadini italiani”.
Seppur tardivamente la Regione Lombardia riconosce il Diritto alla Salute ai minori, concedendo l’assistenza pediatrica, in condizioni di assoluta parità con i minori cittadini e immigrati regolari. Il provvedimento consente l’iscrizione al SSN italiano a titolo obbligatorio a tutti i minori, siano essi figli di genitori privi di titolo di soggiorno o minori non accompagnati o regolari ma in attesa di rilascio o rinnovo del
permesso, il Diritto al pediatra di libera scelta o al medico di medicina generale.
Quale è il percorso normativo che ha portato alla affermazione di questo diritto?

La Convenzione per i diritti del fanciullo risale al 1989 è stabilisce il principio di tutela della salute, l’Italia, dal 2017 si è dotata attraverso il Decreto Legge sopra menzionato di uno strumento che le Regioni devono attuare fornendo indicazioni alle proprie ASL. Anche in questo caso, le regioni italiane sono andate in ordine sparso, non percependo all’unisono un importante decreto a salvaguardia della
salute dei minori.

Solo l’intervento dell’Agenzia delle Entrate dell’agosto 2022 che ha previsto con la risoluzione n. 25, che si esprime in merito al rilascio del codice fiscale attivato direttamente dalla ASL, permettendo in tal modo la semplificazione dell’iter procedurale e l’allineamento dei dati tra il SSN e l’Anagrafe tributaria, nonché uniformità nell’applicazione della norma.
Questo ha finalmente permesso alla Regione Lombardia di dotare un minore di una protezione essenziale sanitaria.
Ricordiamo, che in Italia in assenza di regolare permesso di soggiorno o in attesa dello stesso, non si ha diritto all’assistenza sanitaria, generando così, una situazione di disuguaglianza, e per effetto che altre regioni avevano applicato da subito questo Decreto, il Veneto e la Lombardia, proprio a causa delle diverse normative regionali hanno atteso 5 anni.
Se questa è la logica della autonomia differenziata, non ci rimane che dire semplicemente: COSI NON VA!

Dipartimento Immigrazione