Nidi a rischio chiusura. UIL un rischio per famiglie e lavoratori

Salvatore Monteduro: “Si parla di lavoro povero, lotta al precariato e applicazione di giusti contratti e poi chi dovrebbe sostenere tutto questo si affida a cooperative che vanno in direzione opposta. Sono i limiti delle esternalizzazioni”

 C’è forte preoccupazione in UIL per il rischio di chiusura degli asili nido e dei servizi di sostegno ai bambini con disabilità, gestiti da cooperative sociali nel Comune di Milano.

Le cooperative Accento, Cadiai, Consorzio Blu, Nuova Assistenza e Orsa hanno confermato l’intenzione di interrompere il servizio e di avviare un contenzioso con l’amministrazione comunale a causa della sopravvenuta eccessiva onerosità legata all’aumento salariale degli educatori, derivante dal rinnovo del contratto collettivo nazionale.

 Se questa decisione dovesse concretizzarsi, circa 800 bambini con disabilità e le loro famiglie si troverebbero privi di un servizio essenziale, mettendo in crisi la già fragile rete di supporto all’infanzia e all’inclusione scolastica. 500 educatori delle cooperative coinvolte vedrebbero messo a rischio il proprio posto di lavoro, con un impatto significativo sul piano sociale ed economico.

<<Non possiamo accettare – evidenzia il segretario confederale Salvatore Monteduroche la continuità educativa dei bambini e la stabilità lavorativa degli educatori siano messe a rischio da una logica di esternalizzazione che si è rivelata fallimentare. Il Comune di Milano ha il dovere di trovare una soluzione immediata per garantire questi servizi fondamentali, e la UIL Lombardia chiede che venga valutata la reinternalizzazione dei servizi educativi come risposta strutturale a questa crisi. A maggior ragione quando si sentono proclami di lotta al lavoro povero, al precariato e all’applicazione di giusti contratti>>.

 Proprio in merito alla contrattazione la Uil fa rilevare il recente rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale delle Cooperative Sociali, che rappresenta un passo avanti fondamentale per il riconoscimento del lavoro degli educatori.

<<Il nuovo contratto – continua Montedurotiene finalmente conto del costo della vita e delle responsabilità che gli operatori del settore ricoprono, garantendo migliori condizioni economiche e normative per chi ogni giorno si occupa dell’educazione e del benessere dei più piccoli. Questo necessario adeguamento salariale non può essere visto come un ostacolo, ma come un riconoscimento dovuto al ruolo fondamentale degli operatori del settore e deve essere considerato e valorizzato dal Comune di Milano che deve farsi carico di questa responsabilità, garantendo la sostenibilità economica del servizio e valutando una gestione diretta per evitare il ripetersi di queste crisi>>

 Questa vicenda evidenzia i limiti dei processi di esternalizzazione dei servizi pubblici essenziali.

<<Come già accaduto in altre realtà italiane – conclude Monteduro – dove l’affidamento a soggetti privati ha portato a disservizi e instabilità, mettendo a rischio la continuità dei servizi per i cittadini (anche con interruzioni improvvise) e a una gestione precaria delle risorse umane e finanziarie. Il rischio di risoluzione anticipata dei contratti da parte delle cooperative dimostra quanto sia fragile l’affidamento a soggetti esterni quando mancano tutele adeguate>>.