Nel 2024 la CIG in Lombardia aumentata del 22%

96 milioni le ore autorizzate

 Salvatore Monteduro: “Si continua con il mantra che va tutto bene e l’economia cresce dello zero virgola. Intanto, in Lombardia ci sono oltre 48 mila lavoratori coinvolti. Urgente iun piano straordinario per il lavoro, interventi per edilizia e industria e misure per la riqualificazione dei lavoratori”

 

La UIL Lombardia presenta oggi il 12° Rapporto sulla Cassa Integrazione, elaborato sui dati INPS, che fotografa una situazione preoccupante per il mercato del lavoro lombardo e nazionale.

Nel 2024, la Lombardia ha registrato 96 milioni di ore di cassa integrazione autorizzate, con un incremento del 22,6% rispetto al 2023. Questo dato, in netto contrasto con le narrazioni ottimistiche sulla ripresa economica, evidenzia una realtà fatta di difficoltà per imprese e lavoratori.

L’aumento più significativo si è avuto nella cassa ordinaria (+28,4%), mentre la cassa straordinaria è cresciuta dell’8%. Cala invece la cassa in deroga (-18%), segnale che le misure emergenziali sono meno utilizzate, ma il ricorso alla cassa ordinaria dimostra che le aziende stanno affrontando gravi difficoltà operative.

Un incremento particolarmente preoccupante si riscontra nel settore edilizio (+95,5%), mentre il comparto industriale cresce del 23,2% e il commercio subisce un calo del 23,1%.

I numeri della crisi: oltre 48.000 lavoratori coinvolti

Il totale dei lavoratori interessati dalla cassa integrazione in Lombardia nel 2024 ha superato le 47.105 unità, con un incremento di 8.677 lavoratori rispetto all’anno precedente. Se a questi si aggiungono i 1.242 lavoratori coperti dai fondi di solidarietà, il numero sale oltre 48.000 persone.

<<Si continua – esordisce il segretario confederale UIL Lombardia Salvatore Monteduro – a dire a livello nazionale che va tutto bene e l’economia cresce. Ma con una crescita dello zero virgola e con i numeri, che dopo tanto tempo siamo riusciti ad avere credo che ci si trovi di fronte a un trend davvero allarmante. La crescita della cassa integrazione, se poi letta anche in relazione ai numeri di dimissioni e assunzioni dimostra ancora una volta che la ripresa è solo sulla carta. Le imprese stanno affrontando una crisi profonda e i lavoratori rischiano di pagare il prezzo più alto. L’edilizia e l’industria stanno soffrendo più di altri settori, con interi comparti produttivi a rischio di collasso. Chi sostiene che l’economia sia in crescita dovrebbe guardare questi numeri e ripensare le proprie valutazioni. Se consideriamo anche i lavoratori coperti da altri ammortizzatori sociali, come il Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato (FSBA), il quadro è ancora più grave. Non possiamo permettere che la cassa integrazione diventi una condizione cronica per decine di migliaia di lavoratori>>.

La UIL Lombardia chiede interventi urgenti che prevedano un piano straordinario per il lavoro, con un rifinanziamento degli ammortizzatori sociali per garantire coperture adeguate ai lavoratori coinvolti; interventi mirati per l’edilizia e l’industria, con incentivi per la ripresa degli investimenti produttivi;  misure per la riqualificazione dei lavoratori, affinché possano affrontare le trasformazioni del mercato del lavoro.

<<I lavoratori – conclude Salvatore Monteduro – non possono essere lasciati soli. Se il governo non interviene subito, nel 2025 potremmo trovarci di fronte a una crescita della disoccupazione con conseguenze devastanti per il sistema economico lombardo e nazionale>>.              

 LA SITUAZIONE NELLE PROVINCE

  • Milano: +6,8%, con 7.722 lavoratori coinvolti
  • Bergamo: +43,6%, con 7.483 lavoratori coinvolti
  • Brescia: +8,2%, con 9.682 lavoratori coinvolti
  • Como: +44,9%, con 4.549 lavoratori coinvolti
  • Cremona: -11,9%, con 1.107 lavoratori coinvolti
  • Lecco: +71,8%, con 2.422 lavoratori coinvolti
  • Lodi: -21,5%, con 287 lavoratori coinvolti
  • Mantova: +28,8%, con 2.923 lavoratori coinvolti
  • Monza e Brianza: +11,5%, con 2.588 lavoratori coinvolti
  • Pavia: +66,5%, con 1.426 lavoratori coinvolti
  • Sondrio: +195,3%, con 472 lavoratori coinvolti
  • Varese: +22,4%, con 6.444 lavoratori coinvolti

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