Il peso delle liste di attesa sulla spalle degli operatori sanitari
Salvatore Monteduro: “È inaccettabile che la Direzione Welfare non abbia ancora aperto un tavolo di confronto con le Organizzazioni sindacali.”
Liste di attesa atto infinito. Un intervento che si è reso necessario, ma che suscita forti perplessità. Se Regione Lombardia, infatti, ha approvato un piano straordinario per il recupero di oltre 77.000 ricoveri ospedalieri non eseguiti tra il 2020 e il 2023 attraverso la DGR XII/4215 del 15 aprile 2025, il risultato è un ulteriore aggravio e appesantimento sul sul piano operativo e organizzativo. E senza consultare le organizzazioni sindacali.
Secondo l’analisi condotta dalla UIL Lombardia, infatti, il piano regionale non specifica quali branche specialistiche (chirurgia, oculistica, ortopedia, ecc.) saranno coinvolte; non tiene conto della carenza cronica di personale nelle ASST; ignora completamente il fabbisogno relativo all’anno 2024, di cui non sono ancora noti i dati.
<<Senza un dettaglio sulle specialità e sulla reale disponibilità di personale, è difficile comprendere se gli erogatori pubblici abbiano realmente la capacità organizzativa per sostenere questo ulteriore carico di prestazioni, che si somma agli interventi già in corso per l’abbattimento delle liste d’attesa ambulatoriali>>, commenta Salvatore Monteduro, Segretario Confederale UIL Lombardia.
I fondi stanziati – circa 47 milioni di euro di cui 12 milioni assegnati agli Erogatori Privati Accreditati a Contratto – prevedono l’attivazione di prestazioni aggiuntive del personale sanitario, già oggi sottoposto a turni e carichi di lavoro insostenibili. “Ancora una volta – denuncia Monteduro – la soluzione è far fare di più a chi è già allo stremo, proprio mentre si avvicina il periodo estivo e le ferie rischiano di saltare”.
Il costo medio stimato per ciascun intervento da recuperare risulta pari a 774 euro per il pubblico e 381 euro per il privato accreditato.
“È inaccettabile che la Direzione Welfare non abbia ancora aperto un tavolo di confronto con le Organizzazioni sindacali. CGIL, CISL e UIL attendono un incontro da novembre 2024. Non si può più perdere tempo: serve un piano credibile, condiviso, e soprattutto umano.
Sulla base dei dati allegati alla delibera, questo è il numero di prestazioni di ricovero da recuperare per ciascuna ATS lombarda, riferite agli enti pubblici:
ATS | Prestazioni da recuperare 2020-2022 erogatori pubblici | Prestazioni da recuperare 2023 erogatori pubblici | Totale da recuperare erogatori pubblici | |
ATS Milano | 2.805 | 8.151 | 10.956 | |
ATS Insubria | 8.501 | 7.162 | 15.663 | |
ATS Brianza | 2.330 | 3.967 | 6.297 | |
ATS Bergamo | 2.125 | 3.266 | 5.391 | |
ATS Brescia | 489 | 2.426 | 2.915 | |
ATS Val Padana | 36 | 1.113 | 1.149 | |
ATS Pavia | 1.244 | 1.749 | 2.993 | |
ATS Montagna | 0 | 388 | 388 | |
totale | 17.530 | 28.222 | 45.752 | |
A livello di singole ASST, emergono numeri significativi che confermano il sovraccarico diffuso:
ASST | Prestazioni 2020–2022 | Prestazioni 2023 | Totale |
ASST della Brianza | 910 | 926 | 1.836 |
ASST Rhodense | 999 | 707 | 1.706 |
ASST Ovest Milanese | 980 | 706 | 1.686 |
ASST della Valle Olona | 973 | 712 | 1.685 |
ASST di Lecco | 749 | 717 | 1.466 |