Formazione e sicurezza: serve cambio di paradigma
Formazione efficace e sicurezza sul lavoro: serve un cambio di paradigma. La proposta UIL Lombardia per la tracciabilità, la verifica e l’innovazione nei percorsi formativi
Milano, 10 aprile 2025 – In occasione della tavola rotonda “La formazione che serve”, promossa in data odierna da Assolombarda e dedicata al tema della formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, la UIL Lombardia ha rilanciato la necessità di una riforma strutturale che metta al centro la persona che lavora, la prevenzione reale e la responsabilità condivisa.
A quasi tre anni dall’annuncio del nuovo Accordo Stato-Regioni, siamo ancora in attesa di un testo definitivo che dovrebbe ridefinire criteri, contenuti e destinatari della formazione. Nel frattempo, la Legge di Bilancio non ha previsto investimenti su questi temi e il Paese resta privo di una strategia nazionale per la sicurezza.
Nel suo intervento alla tavola rotonda, Eloisa Dacquino, Segretaria Confederale UIL Lombardia, ha sottolineato che “la formazione deve essere un diritto esigibile e uno strumento di prevenzione autentica. Non bastano attestati, in una Regione – la Lombardia – che vanta il triste primato di violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, che riguardano in modo particolare la mancata formazione e falsi attestati. Servono competenze contestualizzate collegate ai rischi reali e misurabili nei comportamenti. La formazione deve essere valutata nei suoi effetti concreti. Senza qualità, senza verifica e senza tracciabilità, la formazione è un contenitore vuoto “.
La UIL Lombardia ha ribadito che serve un cambio di paradigma: non più solo adempimenti formali, ma strumenti concreti di prevenzione e cultura della sicurezza che partano dalla formazione, che è lo strumento cardine della prevenzione. “A Regione Lombardia, unitamente a Cgil e Cisl, abbiamo da tempo avanzato una proposta che va nella direzione di rendere tracciabile ed efficace la formazione, per la quale attendiamo ancora riscontro. “È legittimo chiedersi, a fronte dei dati allarmanti riferiti a violazioni e infortuni, se il mondo delle imprese intenda davvero investire sulla formazione e sulla sicurezza, oppure se preferisca continuare a considerarla un costo da minimizzare. Noi non ci accontentiamo delle dichiarazioni: vogliamo impegni concreti e condivisi“ – ha aggiunto Eloisa Dacquino.
Accanto alle proposte organizzative e normative, la UIL Lombardia ha richiamato l’attenzione sulle nuove opportunità offerte dall’intelligenza artificiale nella personalizzazione dei percorsi formativi, dei bisogni e nella valutazione dell’apprendimento.
Infine, è stato ribadito il valore dei break formativi e della formazione on the job, strumenti spesso sottovalutati ma altamente efficaci per integrare la cultura della sicurezza nella quotidianità del lavoro.
“La formazione che salva le vite non è quella che si misura in ore, ma quella che modifica i comportamenti e genera consapevolezza. Il tempo delle parole e degli alibi è finito” – ha concluso Eloisa Dacquino.