Expo 10 anni dopo

Le riflessioni del Segretario Generale Enrico Vizza nella chiacchierata con il Corriere della Sera.

Di sicuro Expo 2015 ha esteso in modo maggiore l’ attrazione di investitori esteri e di capitali su Milano .

Come sindacato abbiamo tenuto un ruolo fondamentale con le istituzioni (Prefettura, Inail e altri Enti) per la realizzazione del sito Espositivo Expo 2015.

La riconversione del sito, quale distretto Mind (Milano Innovation District), l’ intervento del nuovo Ospedale Galeazzi, il centro di ricerca Human Technopole, il tema dell’ innovazione tecnologica e la presenza dell’ università non può che renderci fiduciosi e orgogliosi che nel nostro territorio un’ area che ha visto milioni di visitatori, sta diventando opportunità per il paese e a livello internazionale .

Inevitabilmente l’attrazione di EXPO ha portato anche altre trasformazioni della Città di Milano, non sempre concertate nei quartieri. 

È sotto gli occhi di tutti lo sviluppo e gli interventi su Milano che alzando il livello sociale ha creato una sorta di barriera con lo storico cittadino o pendolare sul milanese, mettendo in forti difficolta il ceto medio e lavoratori che per operare su Milano non basta più spostarsi nell’ area Metropolitana, ma ci si sposta con alloggi a 50, 80 Km (provincia di Varese, Pavia, Cremona e Piacenza).

Se c’è un tema che avremmo voluto consolidare dopo EXPO 2015, era quello dei rapporti di relazioni tra amministrazioni pubbliche, società e corpi intermedi.

Abbiamo dovuto partire dagli articoli sui giornali per conoscere progetti e iniziative della trasformazione del sito EXPO.

A fatica siamo riusciti ad avere dei tavoli come Organizzazioni Sindacali per governare i processi dello sviluppo e trasformazione del sito con non pochi problemi nel gestire i cantieri.

Eppure, le risorse, anche pubbliche investite nella rigenerazione di MIND, sono molte di più di quelle investite per la realizzazione di EXPO.

L’intero evento Expo doveva essere anche l’ occasione di rilanciare la “carta di Milano – Nutrire il pianeta”, forse su questo da parte della politica e delle amministrazioni pubbliche si doveva fare di più. Questo non vuol dire che sottovalutiamo l’attenzione ai progetti di innovazione tecnologica, energetici e della riduzione dell’ emissioni .

Ci sono due punti sui quali come UIL vogliamo rimettere l’ attenzione :

  • Una diffusione in modo più partecipativo a tutta la Lombardia dei programmi di recupero del sito .
  • Un’ attenzione maggiore alle famiglie, alle giovani coppie ed alla questione salariale e sicurezza sul lavoro.