Casa: la Regione pensa all’Autonomia e dimentica lavoratori e famiglie. Comuni e sindaci devono intevenire

CASA E ABITARE IN LOMBARDIA: LA REGIONE PENSA ALL’ AUTONOMIA DIFFERENZIATA E DIMENTICA LAVORATORI E FAMIGLIE. COMUNI E SINDACI DEVONO INTERVENIRE NEGLI STRUMENTI URBANISTICI CON INTERVENTI DI EDILIZIA RESIDENZIALE

 Enrico Vizza: “Vogliono l’autonomia differenziata e non trovano le risorse per valorizzare il patrimonio di edilizia residenziale, pubblica e sociale. In Lombardia serve un PIANO CASA PER I LAVORATORI non la svendita del patrimonio immobiliare pubblico”

Dopo il presidio delle lavoratrici e lavoratori lombardi sulle politiche della casa e dell’abitare, promosso dalle associazioni degli Inquilini UNIAT, SUNIA, SICET, UNIONE INQUILINI e UIL CGIL CISL Lombardia, la UIL Lombardia ha presentato nei giorni scorsi alcune osservazioni al DEFR nell’ ambito della riunione degli Stati Generali del Patto per lo Sviluppo di Regione Lombardia.

Tra i vari punti indicati alla Regione, oltre alle politiche del lavoro, sanità, salute e sicurezza, transizione verde, politiche industriali, mobilità e trasporti, la UIL chiede una maggiore attenzione all’housing sociale, all’edilizia sociale e all’emergenza abitativa che sta toccando molte città della Lombardia ed evidenzia come sia giunto il momento di passare dai Forum sulla Casa, i Convegni e la propaganda, ad un “ Nuovo Piano Casa per i Lavoratori in Lombardia”.

<<Si è persa una grande occasione, – evidenzia il Segretario Generale UIL Lombardia Enrico Vizzaquella di accompagnare i Comuni anche con le risorse del PNRR, alla realizzazione di un piano sovracomunale di edilizia pubblica residenziale. Ci sono interi quartieri nelle grandi città inavvicinabili per il costo degli affitti e per l’acquisto di appartamenti anche di piccole dimensioni. Le immagini e le proteste con le tende degli studenti nelle piazze di Milano e in altre città del paese nei mesi scorsi, paiono non aver riscosso alcuna attenzione da parte della politica se non qualche “falso messaggio” di interessamento. Sono venti, sedici, dieci mila gli immobili residenziali popolari sfitti in Lombardia ? Fosse anche una sola palazzina sfitta di quattro appartamenti, gli Enti incaricati alla gestione e Comuni e Assessorati interessati, dovrebbero intervenire immediatamente per dare risposta ad una esigenza che rivendicano centinaia di famiglie e persone>>

Il numero uno della UIL non fa sconti sul tema della casa che il sindacato ritiene fondamentale per il benessere delle persone e dei lavoratori. <<Ogni giorno le categorie della pubblica amministrazione, dei poteri locali, della scuola, dei trasporti/ logistica e delle forze dell’ordine confederate alla UIL, ci segnalano le difficoltà di lavoratrici e lavoratori, che garantiscono servizi alla cittadinanza, relativamente proprio al problema della casa e del costo degli affitti>>.

Se da una lato occorre proseguire l’attività sindacale con il rinnovo dei contratti di lavoro e il recupero del potere di acquisto, dall’altro si chiede ai Sindaci di promuovere programmi e progetti di recupero di edifici dismessi, di tornare a mettere nelle proprie priorità la casa, l’edilizia residenziale pubblica, di prevedere nei propri piani urbanistici, nel rispetto del consumo di suolo, piani destinati alla costruzione di alloggi di carattere economico popolare, soprattutto per i Comuni superiori ai 50.000 abitanti .

<<Chiediamo un nuovo piano casa regionaleconclude Vizza – per i lavoratori con riscorse dedicate almeno per i prossimi cinque anni: salari, casa, sanità e sicurezza sul Lavoro saranno la nostra battaglia in Lombardia nei prossimi mesi. Scalderemo i motori dell’azione sindacale, scriveremo a tutti i sindaci della Regione Lombardia, faremo proposte, diremo dove ci sono le risorse da utilizzare a favore di lavoratori e famiglie>>.