Casa e abitare: quale edilizia sociale?
Enrico Vizza: “Chiediamo un piano casa per i lavoratori. A imprese ed enti locali un welfare sulla casa, il recupero degli immobili sfitti, il finanziamento del fondo sulla locazione e una legge quadro sull’edilizia partendo dalla L.167”
Un contributo alla sostenibilità abitativa. Questo è stato il tema dell’intervento del Segretario Generale Enrico Vizza al convegno organizzato da Centro Democratico e Partito Socialista Italiano sul tema della casa e dell’abitare.
Il numero uno della UIL Lombardia è partito nel tracciare una storia del tema delle case popolari in Italia fin dalla quasi cancellazione del termine a metà degli anni 90 benchè la legge fosse ancora in vigore.
E quello delle case popolari e dell’edilizia sociale è un tema che la Uil Lombardia propone da oltre 5 anni con proposte, progetti ascoltando le persone e le categorie. Tutto questo perché non si deve assolutamente dimenticare che esiste un’emergenza sfratti in regione, con la Lombardia che, dopo il primato sui morti sul lavoro è maglia nera italiana con 5800 sfratti (di cui circa 1500 su Milano Città Metropolitana), la stragrande maggioranza dei quali sono per morosità, dovuta a situazioni incolpevoli derivanti da difficoltà economiche, perdita del posto di lavoro, SALARI che non possono far fronte ad affitti inaccessibili nelle città…
QUALCHE DATO
Con un costo della vita che in Italia negli ultimi 20 anni è cresciuto di circa il 50% un terzo delle famiglie spende oltre il 40 % del salario mensile per l’affitto, mentre a Milano ne è destinata la metà. I Giovani e le coppie tra i 19 e 30 anni, temono di non potersi permettere un’abitazione adeguata. Senza contare le oltre 650 mila famiglie che in Italia aspettano un alloggio pubblico.
Intanto a Milano e in Lombardia, bandi e concorsi pubblici vanno deserti per prima cosa per il costo degli affitti e per le difficoltà a trovare casa a fronte di affitti brevi che sono diventati ormai una vera e propria speculazione
La conseguenza è che le città e Milano si svuotano, lavoratori e lavoratrici costretti a spostarsi nelle periferie tra i 40 e 60 km di distanza dal posto di lavoro , spesso non servite da mezzi di trasporto
<<La questione Abitare e casa, – evidenzia il segretario generale UIL Lombardia Enrico Vizza – non è solo un problema di Milno, ma è strutturale su tutto il paese e nelle grandi città. Milano lo sta percependo da tempo perché alcuni investimenti hanno alzato anche il livello sociale con fasce di reddito alte come quella dei manager. Come UIL Lombardia abbiamo sollecitato ANCI Lombardia e i Comuni capoluogo di provincia, a promuovere strumenti e attenzione nel recupero degli immobili di edilizia sociale attraverso un Piano Casa per i Lavoratori di visione almeno decennale partendo proprio dalla legge 167. Così come abbiamo evidenziato la valorizzazione delle misure nei PGT per legare la casa e l’abitare al territorio, attraverso un housing sociale proporzionato al salario. E partendo da imprese ed enti locali abbiamo chiesto interventi di welfare sulla casa per i lavoratori così come un immediato recupero di tutti gli immobili (oltre 25 mila) il rafforzamento delle misure che favoriscono gli operatori del sistema Cooperative e quindi un finanziamento continuativo del piano casa nazionale, il ripristino del finanziamento del fondo di sostegno alla locazione e una legge quadro per l’edilizia pubblica e sociale partendo dalla 167>>.