Sicurezza, legalità, appalti. Rilanciare i contratti
L’affondo del Segretario Generale Vizza in tema di lavoro e sicurezza in merito ad appalti pubblici PNRR e ad un possibile ritorno della gabbie salariali mascherate da Salario Milano
Dal 21- 25 Ottobre 2024 si è tenuta la Settimana Europea della sicurezza sul Lavoro. Un momento di analisi, confronto e eventi promossi da Palazzo Lombardia che per la UIL voleva essere occasione per intervenire attraverso le misure proposte per avere #ZEROMORTISULLAVORO. E proprio in tema di sicurezza, contrattazione e salari la preoccupazione del sindacato di Via Campanini, è che in Lombardia, vengono assegnati appalti pubblici PNRR con ribasso d’asta dei costi della manodopera e sicurezza.
A tal proposito il Segretario Generale Enrico Vizza richiama la vicenda segnalata lo scorso mese di luglio ai Componenti del Tavolo Permanente della Prefettura di Milano, quando è stata trasmessa una comunicazione, via pec, con chiara indicazione della scrivente ai Componenti firmatari del Protocollo Salute, Sicurezza e Legalità della Prefettura di Milano, relativa alla esclusione del vincitore e dell’aggiudicazione dei lavori all’operatore arrivato terzo. Operatore che aveva formulato un’offerta con un ribasso significativo che andava a incidere in riduzione sui costi della manodopera e sicurezza di oltre il 14%, cosa che contrasta con la legge. << Non ci interessa il “colore della giacca degli operatori” ma ci domandiamo, quanti siano gli appalti pubblici promossi da stazioni appaltanti pubbliche simili alla segnalazione – sottolinea il Segretario Generale UIL Lombardia Enrico VIZZA – E’ un sistema strutturale nei comuni? Si controlla davvero l’applicazione dei CCNL? Chi verifica se l’offerta di aggiudicazione è anomala o congrua con il CCNL? In Lombardia si muore di lavoro anche perchè manca l’applicazione delle norme su formazione e informazione dei rischi e dei protocolli sottoscritti con le prefetture>>
E il numero uno della UIL Lombardia entra nel merito e affonda <<Siamo nella settimana europea della Sicurezza e salute sul lavoro – continua VIZZA – e ci domandiamo a cosa servano convegni, seminari e proclami quando ci sono casi di appalti pubblici, come quello assegnato per i lavori di recupero della “Magnifica Fabbrica Laboratori della Scala di Milano”, che speculano su “manodopera e sicurezza”. Un caso su cui ancora aspettiamo un riscontro dopo la nostra richiesta di informazione alla stazione appaltante. Il cantiere è già assegnato? Si stanno effettuando i lavori? Vorremmo dei chiarimenti in merito. Diventa necessario che nelle commissioni aggiudicatrici vi sia la presenza di un rappresentante sindacale di categoria. >>.
E sulla vicenda, anche relativamente ai costi della manodopera Vizza continua.<<Parlando proprio di costi della manodopera e contratti di lavoro ci interroghiamo anche sul tipo di contratto che sarà applicato ai lavoratori – continua Vizza – visto che recentemente la Ministra del lavoro ha sottoscritto con due sindacati non rappresentativi il rinnovo del contratto senza la cassa Edile che, ricordiamolo, è l’ente bilaterale che garantisce tredicesime, quattordicesime, salario differito e welfare aggiuntivo ai lavoratori da oltre 100 anni. Pretendiamo una maggiore attenzione sugli appalti PNRR e OLIMPIADI e poi non riusciamo nemmeno a far condividere e applicare i protocolli sottoscritti con la Prefettura? Chiediamo che vi sia il rappresentante alla sicurezza RLST di sito e poi nel silenzio ci sono lavoratori che si troveranno ad operare in cantieri dove lo sconto sul costo della manodopera sarà la loro insicurezza. Ecco davanti a tutto questo la UIL attraverso i propri legali, dopo la decisione di costituirsi parte civile sugli infortuni sul lavoro, sta analizzando i diversi casi per poi agire anche attraverso esposti alla magistratura per denunciare chi specula sulle regole e sui contratti di lavoro. Per noi ZEROMORTISULLAVORO è una battaglia di civiltà>>
Ma Vizza non si ferma perché parlare di sicurezza significa anche pensare alla lotta al precariato, al lavoro sottopagato e alla contrattazione mancata, specie dopo gli annunci di questi giorni su un possibile Salario Milano che ricordano molto le gabbie salariali.
<<Leggo in questi giorni – prosgue il segretario Vizza – diverse dichiarazioni che arrivano di più parti che parlano di salario cittadino per Milano o addirittura di reddito minino di Milano. Cosa dobbiamo aspettarci per il salario di Brescia, di Bergamo e di Varese? Dobbiamo pensare a un nuovo modello di Gabbie salariali? Possibile che nessuno parli di contrattazione? Di contratti di secondo livello, di contrattazione territoriale per i lavoratori? Aspetti questi che garantirebbero non solo uno stipendio dignitoso e “contrattato” ma permetterebbero anche di poter beneficiare di un welfare che garantirebbe una esistenza dignitosa ai lavoratori milanesi e Lombardi. Non dimentichiamoci che la contrattazione di secondo livello è applicata a livello nazionale solo al 20% dei lavoratori. Abbiamo enti locali che affidano appalti per la gestione di musei, servizi di pulizia oltre ad aziende che non rispettano i Contratti collettivi nazionali, che erogano salari sotto i 9 euro l’ora e nessuno della politica interviene. Chiariamolo che se questo è il modello, basato sulle Gabbie salariali, mascherato con altro nome, la UIL si metterà decisamente di traverso>>.
Vizza va oltre e insiste, come già fatto in passato, sul cosiddetto modello Millano che, secondo lui altro non è che una replica del modello Londra. Aspetto questo che porta la città ad avere dei prezzi improponibili per i singoli lavoratori.
<<Milano ha importato il modello Londra – conclude Vizza – costruendo grattacieli e non investendo in case per i lavoratori se non con tanti slogan e diversi proclami scanditi proprio nelle ultime settimane. Questo ha comportato che, come a Londra, i prezzi e i costi siano parametrati ai manager che negli ultimi 10 anni hanno popolato la città. La conseguenza è che questo modello sbagliato ha fatto lievitare ancora di più i costi per casa e affitti. E anche quando parliamo di media degli stipendi a Milano dovremmo fare un distinguo su quelli dei lavoratori “semplici” e dei manager. Perché se ricomprendiamo anche questi (anche se sono una minoranza rispetto al resto dei lavoratori) è logico che la media risulti molto più alta che nel resto della Lombardia. Proviamo a considerare chi si alza ogni mattina alle 5 e guadagna quando va bene 1400-1550 euro al mese. Sono queste le persone che devono aver garantito un contratto nazionale e di secondo livello. Focalizziamoci su queste e incentiviamo, come detto la contrattazione di secondo livello. Smettiamola di dire che Milano ha bisogno di un salario meneghino, i lavoratori milanesi e lombardi hanno bisogno di contratti collettivi e di secondo livello, di welfare, di servizi pubblici locali e trasporti che funzionano, di asili, scuole e non di grattacieli abusivi. Al contrario aumenteremo sempre di più la povertà e l’insicurezza di un lavoro povero>>.