Contro il lavoro povero a Milano e Città Metropolitana
SALARI A MILANO: AZIENDE E COMUNE FACCIANO LA LORO PARTE ATTRAVERSO I CONTRATTI NAZIONALI E QUELLI DI SECONDO LIVELLO APPLICATI A TUTTI I LAVORATORI
Enrico Vizza “Basta con gli slogan e le ipotesi di nuove gabbie salariali.
Le aziende redistribuiscano una parte degli utili ai lavoratori attraverso la Contrattazione di II° Livello. I Comuni accertino che le aziende e cooperative a cui affidano i lavori e servizi applichino i Contratti di lavoro legali>>
<<Il problema salariale a Milano e nella città metropolitana non si affronta né con slogan né con convegni seminari o commissioni >>
E’ un tiro ad alzo zero quello del segretario generale della Uil Milano e Lombardia Enrico Vizza sul tema del lavoro povero dopo alcune dichiarazioni che ventilano “commissioni” e nuove “gabbie salariali” a Milano e Città Metropolitana parlando di salario di Milano.
Un tema, quello del lavoro povero, che coinvolge ancora milioni di persone in Italia e altrettante migliaia in Lombardia.
<<Bisogna dare il giusto nome alla questione salariale nel territorio di Milano – continua Vizza – che oggi ha avuto uno un forte aumento del costo della vita del 20% rispetto ad altre città Italiane con gli affitti hanno assorbito tra il 50 e 60 % dei salari. La frase che continueremo a pronunciare è, contrattazione con l’applicazione dei contratti collettivi nazionali esercitando sul territorio la contrattazione di II° livello che oggi raggiunge il 20 % dei lavoratori a Milano. Se l’amministrazione comunale di Milano, come quelle di altri territori e di città metropolitana, vogliono fare qualcosa sulla questione del salari, DEVONO favorire, sollecitando anche le associazioni datoriali, la contrattazione di secondo livello senza pensare a inventarsi nuove gabbie salariali perché noi le combatteremo strenuamente>>.
Il numero uno della Uil lombarda conclude rincarando la dose verso aziende, amministrazioni locali e rappresentanti della politica che dibattono con convegni, incontri e seminari.
<<Oggi è il momento che le imprese nel territorio di Milano città metropolitana e su tutto l’area regionale della Lombardia, facciano la loro parte e prendano una parte di quegli utili e di quei profitti, e non voglio citare le banche con le “marchette” fatte dal governo, redistribuendoli ai lavoratori. E alla pubblica amministrazione riferendoci a Comuni e Città Metropolitana, ricordiamo che ci sono moltissimi lavoratori che forniscono servizi attraverso aziende e cooperative che non raggiungono i 9 € come vorrebbe la proposta di salario minimo. I Comuni e la politica diano una risposta a queste persone. Milano non è fatta solo di manager, ma di lavoratori che garantiscono servizi pubblici, servizi sanitari, la sicurezza nelle scuole, docenze nelle scuole, logistica e pulizia. La Uil e le sue Categorie continueranno a partecipare ai tavoli della contrattazione e intendono sviluppare, nell’ambito di quei tavoli, le proposte per adeguare i contratti e per trovare le forme che garantiscano i lavoratori. Abbiamo già visto in altre occasioni che quando si danno dei bonus e incentivi non contrattualizzati accade che “come si danno vengono anche tolti”. Pensiamo a rinnovare i contratti e a rafforzarli con le Associazioni Sindacali maggiormente rappresentative >>.