Relazione INL, confermato gender gap lavoratrici madri
L’INL ha pubblicato la Relazione annuale sulle convalide delle dimissioni e risoluzioni consensuali delle lavoratrici madri e dei lavoratori padri ai sensi dell’art. 55 del Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151. Nel corso del 2021, il numero delle convalide complessivamente adottate su tutto il territorio nazionale è stato pari a 52.436; di queste 37.662 (il 71,8%) si riferiscono a donne.
Sul totale delle convalide la motivazione più frequente è la difficoltà di conciliazione tra la condizione lavorativa e le esigenze di cura della prole, sia per ragioni legate alla disponibilità di servizi di cura che per ragioni di carattere organizzativo riferite al proprio contesto lavorativo (51%).
Delle 20.797 segnalazioni di difficoltà di conciliazione per ragioni legate ai servizi di cura, ben il 98% proviene da donne; delle 10.722 motivazioni ricondotte alla difficoltà di conciliazione per ragioni legate all’organizzazione del lavoro, il 94% riguarda donne.
Dalla lettura dei dati a livello regionale emerge un generalizzato aumento delle convalide adottate sia in termini assoluti che percentuali rispetto al 2020: in Lombardia è stato adottato il maggior numero di provvedimenti, 12.023, e il maggior numero di convalide di dimissioni/risoluzioni consensuali riguarda lavoratrici madri, 8.334 (7.006 nel 2020).
“Dati che confermano quanto rivendichiamo da tempo, la necessità di potenziamento complessivo della rete dei servizi e l’attuazione di politiche che favoriscano concretamente il corretto equilibrio tra vita professionale e personale – dichiara Eloisa Dacquino, Segretaria confederale UIL Milano e Lombardia – La realizzazione delle donne in ogni ambito di vita viene di fatto ancora ostacolata con la maternità. Questa è la realtà, e i dati lo confermano. I bonus non risolvono le esigenze di cura, in tema di conciliazione vita-lavoro occorre che Regione Lombardia promuova azioni concrete, strutturali, efficaci nel tempo”.