Vigilanza lavoro: ancora troppe irregolarità

Gli esiti dell’attività di vigilanza sul lavoro 2024. In Lombardia il tasso di irregolarità è pari al 67,5%

Eloisa Dacquino: “I numeri ci consegnano un contesto di illegalità diffusa in cui operano quotidianamente migliaia di persone. Siamo ben lontani da un sistema del lavoro giusto e sicuro”

Un quadro allarmante sul fronte della legalità nei luoghi di lavoro da come emerge dai dati diffusi dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro sugli esiti dell’attività di vigilanza del 2024.

A livello nazionale, su 108.267 ispezioni definite, il tasso di irregolarità si attesta al 74%, in crescita rispetto all’anno precedente. Particolarmente rilevante è il dato sulle violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro, che nel 2024 hanno raggiunto 83.330 violazioni accertate, +127% rispetto alle 36.680 del 2023.

<<Siamo di fronte a un’emergenza strutturale –  dichiara Eloisa Dacquino, Segretaria Confederale UIL Lombardia – con un dato nazionale che dimostra che, a dispetto della retorica sull’impresa etica e sul lavoro di qualità, il sistema produttivo continua a reggersi su illegalità diffuse, evasione contributiva, sfruttamento e insicurezza>>.

Anche la Lombardia non fa eccezione. Con 13.133 ispezioni e un tasso di irregolarità pari al 67,5%, la nostra regione si conferma tra le aree con maggiore esposizione a violazioni della normativa del lavoro e della prevenzione: 1.589 lavoratori in nero184 casi di caporalato,1.933 interposizioni illecite di manodopera6.681 violazioni in materia di salute e sicurezza, in gran parte nei settori ad alto rischio come l’edilizia.

 <<Questi numeri – continua Eloisa Dacquino – ci consegnano un contesto di illegalità diffusa in cui operano quotidianamente migliaia di persone, e ci dicono che siamo ben lontani da un sistema del lavoro giusto e sicuro, confermando sul fronte della sicurezza quanto sia urgente rafforzare il sistema regionale di prevenzione. Non bastano le sanzioni, occorre aumentare il personale, potenziare i controlli, investire nella formazione, che sia qualificata, efficace, tracciabile. I falsi attestati e la mancata formazione sono una delle violazioni accertate più frequenti”. Solo investendo su formazione e prevenzione si potranno spezzare le dinamiche che rendono ancora oggi il lavoro un fattore di rischio anziché di sviluppo, in una regione – la Lombardia – che da inizio anno conta già 8.125 infortuni, di cui 10 mortali>>.

UIL Lombardia richiama con forza Regione Lombardia a dare seguito agli impegni assunti sul fronte della legalità e della sicurezza sul lavoro. <<Pretendiamo un Piano regionale strutturato, che coinvolga le parti sociali e metta al centro la formazione e il potenziamento del sistema di prevenzione e controllo>>.