Verso il Voto. La UIL incontra i candidati
Il due febbraio l’incontro con Letizia Moratti a cui è stato consegnato il manifesto redatto dalla Uil. Subito prima della candidata presidente dibattito con Maria Elena Boschi e Alessia Cappello che hanno presentato la capolista, Lisa Noja.
Seconda giornata di incontri con i candidati alla Regione Lombardia. UIL Milano Lombardia ha incontrato ieri, 2 febbraio Letizia Moratti, candidata al Pirellone con il terzo polo. L’ex assessora alla sanità lombarda è stata preceduta dalla capolista Lisa Noja accompagnata dall’assessora del Comune di Milano Alessia Capello e dall’On. Maria Elena Boschi. La Uil ha presentato ai suoi ospiti il manifesto che è stato realizzato proprio in occasione della tornata elettorale con una serie di proposte e richieste su contrattazione, lavoro dignitoso, formazione, precariato, disuguaglianze, stato sociale, welfare, pari opportunità, sicurezza sui luoghi di lavoro, legalità, povertà, sviluppo sostenibile delle nostre città e dei quartieri, politiche sulla casa, sanità, mobilità e trasporti, transizione ecologica ed energetica e il futuro dei giovani.
Il tutto sempre partendo da un dato incontrovertibile: ridurre la povertà, che è aumentata, attraverso misure strutturali. A tutti i presenti nella giornata sono state poste questioni in modo diretto sui nodi quali sanità e welfare, mercato del lavoro, politiche industriali, sicurezza e legalità sul lavoro, pari opportunità, scuola e formazione, edilizia, trasporti, agricoltura, commercio e servizi.
<<Ieri – sottolinea il segretario generale Enrico Vizza – si è concluso il percorso di incontri con i candidati che hanno accettato il nostro invito al dibattito sui temi del lavoro, della sicurezza e della disuguaglianza che ancora regna nella nostra regione. Abbiamo messo al centro alcuni temi che sono di pura competenza della Regione e temi sui quali crediamo che la Regione debba poter dare continuità ma soprattutto debba decisamente fare di più come la sanità che, ricordiamolo, deve essere garantita a tutti non solo a quelli che si possono permettere di pagare le visite. E ancora trasporti locali e politiche della casa, soprattutto alla luce di quanto accaduto negli ultimi 4 anni. Senza ovviamente dimenticare il tema delle disuguaglianze, il tema della povertà e del precariato. Un ente come la regione ha la possibilità di stabilizzare maggiormente i contratti. Ricordiamoci quello che ha fatto la Spagna che ha contratti a termine solo per necessità. Non ultimo il tema delle politiche energetiche andando a investire ulteriori risorse anche europee per quanto riguarda l’efficientamento degli immobili, ma pensando anche al territorio>>.
Al termine del suo intervento davanti ai segretari Uil Letizia Moratti ha commentato il documento presentato dando precisa indicazioni. << La sanità deve essere pubblica, accessibile a tutti e nei tempi giusti. Per i privati accreditati Regione Lombardia deve sviluppare una politica di governance maggiore e quindi richiedere le prestazioni che sono di maggiore interesse per Regione Lombardia e per il pubblico. Va completato il percorso di rafforzamento della sanità territoriale e bisogna continuare ad aggredire il tema delle liste d’attesa che sino al mio arrivo era totalmente ignorato. Il tema abitativo è un tema che in questo momento penalizza per gli alti costi i giovani, le giovani coppie, gli studenti e anche i professionisti oltre che gli anziani che hanno meno disponibilità. Regione Lombardia ha un patrimonio edilizio importante con 7000 case sfitte. Facciamo si che ci possano essere affitti calmierati per inquilini che si impegnano a ristrutturare. Regione Lombardia deve poi prevedere affitti di lungo periodo calmierati in modo tale che gli investimenti che vengono fatti siano riconosciuti e ammortizzati. Parlando di lavoro, invece, per creare lavoro e creare lavoro buono, lavoro di qualità si tratta di far crescere la regione. Questa è la ricetta perché facendo crescere la regione attraverso la crescita degli investimenti si crea occupazione>>
Sugli stessi temi, sanità, casa e lavoro, sono intervenuti anche gli altri ospiti
<< Sulla sanità – ha chiarito Lisa Noja – noi riteniamo che il tema non sia tanto la proporzione tra pubblico e privato perché comunque dobbiamo sempre distinguere tra l’accreditato e il privato. Il primo in teoria fa parte del servizio sanitario nazionale. Il tema è come si gestisce il rapporto tra queste due figure. Forse Regione Lombardia in questi anni ha rinunciato a gestire questo rapporto lasciando sostanzialmente al privato accreditato di scegliersi quali prestazioni erogare e naturalmente il privato accreditato si sceglie quelle più remunerative. Quello che manca oggi a nostro avviso è la regia di questa la gestione in cui si parta dai bisogni dei cittadini e si chiede al privato accreditato di erogare quello di cui i cittadini hanno bisogno non quello che scelgono per convenienze economiche>>
Alessia Cappello ha puntualizzato sul tema casa. <<Milano ha sempre dimostrato di essere una città che accoglie grazie allo spirito ambrosiano. Ecco ora questo equilibrio è sbilanciato con la conseguenza che il costo dell’abitare sta diventando talmente tanto alto che invece di essere una città esclusiva diventa addirittura escludente. Come comune abbiamo un progetto che abbiamo fortemente voluto insieme ai sindacati in modo congiunto perché è una delle azioni del patto per il lavoro di Milano cioè il welfare abitativo>>.
Sulla casa anche l’onorevole Maria Elena Boschi che riaggancia il tema ai salari. <<Parlare di casa vuol dire parlare indubbiamente di salari. Il tema dei salari non riguarda soltanto Milano, la Lombardia è un tema nazionale che abbiamo proposto anche in questa legislatura. Parliamo ovviamente di quello che è il salario minimo e quindi di rivedere la disciplina nazionale. Per ora però la risposta del governo Meloni non è stata positiva quindi noi insisteremo con le nostre proposte anche in Parlamento. Poi c’è un tema relativo al diritto alla casa e probabilmente in questi ultimi anni in Regione Lombardia non si è fatto un lavoro attento per quelle categorie che non fossero soltanto gli indigenti>>.