Varese: in Prefettura firmati due importanti protocolli per il lavoro a favore di detenuti e richiedenti asilo
Antonio Massafra: “Poter garantire una formazione e un lavoro ai detenuti e agli immigrati richiedenti asilo significa riabilitarli a livello sociale e combattere allo stesso tempo l’illegalità”
Due importanti protocolli per il lavoro firmati oggi in prefettura a Varese da numerose parti. Tra queste la UIL che è stata una delle principali promotrici dell’iniziativa.
Un primo protocollo riguarda il lavoro dei detenuti che si prefigge di creare le migliori condizioni affinché siano trasmesse alle persone detenute, ex detenute e in esecuzione penale esterna, le competenze e le professionalità necessarie per garantire continuità lavorativa nel momento del ritorno in libertà, restituendo loro dignità e desiderio di rimettere in gioco la propria vita personale e lavorativa.
L’obiettivo è quello di incentivare la dimensione lavorativa come alternativa concreta alla pena, a partire dalla fase della detenzione, quale elemento di rieducazione, e fino alla fase post-detentiva, al fine di escludere il ricorso al crimine quale unico mezzo di sussistenza, attraverso la realizzazione di percorsi che favoriscano l’effettivo reinserimento socio-lavorativo al termine della pena. E in questa direzione è stato anche definito di costituire una ristretta cabina di regia tra tutti i soggetti coinvolti per monitorare e promuovere percorsi d’inclusione socio-lavorativa oltre che promuovere ogni convenzione utile a incentivare progetti di lavoro di pubblica utilità.
Il secondo protocollo su cui è stata apposta la firma oggi ha la finalità di favorire l’inserimento socio-lavorativo di richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale tramite la promozione di percorsi formativi e opportunità di lavoro in vari settori, nonché l’alfabetizzare in tempi ristretti dei richiedenti e titolari di protezione internazionale interessati, indirizzandoli verso un possibile inserimento lavorativo, attraverso la formazione e lo sviluppo delle competenze necessarie per il mondo del lavoro territoriale.
In questa direzione saranno favoriti i contatti con i Centri per l’impiego e con il mondo delle imprese e degli altri potenziali datori di lavoro anche per rispondere alle necessità del sistema economico provinciale, favorendo, così, il reperimento di alcune competenze e professionalità ricercate e la conoscenza di percorsi e modalità d’inserimento lavorativo dei migranti e della rete di servizi cui rivolgersi.
<<Oggi – sottolinea il coordinatore UIL Varese Antonio Massafra – vengono firmati due protocolli molto importanti che riguardano anche l’aspetto umanitario. Il primo relativo ai detenuti permette a chi sta scontando una pena di avere la possibilità attraverso la costituzione di progetti formativi di poter accedere al mondo del lavoro così come chi è quasi a fine pena ha la possibilità di potersi reintegrare reinserirsi all’interno della società. Il secondo che è relativo agli immigrati e ai richiedenti asilo. Molti di queste persone, peraltro sono già state inseriti all’interno di una serie di progetti formativi all’interno del territorio e uno di questi progetti è stato realizzato con la scuola professionale edile di Varese. Siamo orgogliosi di aver promosso questi progetti che da un lato significano riscatto sociale per le persone sia per i detenuti (chi entra nel mondo del lavoro abbassa del 90% la possibilità di recidiva) che per gli immigrati che per noi sono e restano una risorsa e un valore. In entrambi i casi dare una possibilità significa combattere l’illegalità che si fornisce di queste persone per i loro interessi>>