Tariffe specialistiche ambulatoriali: UIL esigiamo tariffe giuste e rinnovo dei contratti
Salvatorte Monteduro: “Atteggiamento che tradisce mancanza di equità e di rispetto verso chi, ogni giorno, si dedica alla salute pubblica”
Da aprile dovrebbero cambiare le tariffe specialistiche ambulatoriali. E la UIL Lombardia solleva un’accusa verso le associazioni datoriali ARIS e AIOP sottolineando come la loro attenzione “sembra selettivamente acuta quando si tratta di ottenere compensi adeguati alle prestazioni ambulatoriali specialistiche, ma sorprendentemente miope in relazione ai diritti e ai compensi dei lavoratori, dimostrando un’inaccettabile doppia misura nella gestione delle priorità”.
I fatti si riferiscono all’entrata in vigore del nuovo tariffario sanitario il 1° aprile 2024. Le due associazioni si sono attivate per chiedere aggiustamenti che preservino l’equilibrio economico delle strutture da loro rappresentate. Purtroppo, lo stesso zelo è assente, di fronte alla necessità di rinnovare i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) scaduti, ignorando l’urgente bisogno di adeguamento salariale in un periodo di inflazione rampante che erode il potere di acquisto dei lavoratori.
<<È un atteggiamento che tradisce non solo una mancanza di equità – evidenzia il segretario confederale Uil Lombardia Salvatore Monteduro –ma anche una mancanza di rispetto verso chi, ogni giorno, si dedica alla salute pubblica. La UIL Lombardia condanna questa inerzia e chiede un immediato cambio di direzione: è tempo che ARIS e AIOP mostrino la stessa determinazione nel trattare il rinnovo dei CCNL con la serietà che merita. Non possiamo accettare che le stesse mani che si alzano per richiedere tariffe adeguate si chiudano quando si tratta di riconoscere il lavoro dei nostri professionisti. È un paradosso che non solo sminuisce il valore del lavoro svolto dai nostri operatori sanitari, ma anche mette a rischio la qualità dell’assistenza>>.
E per la UIL c’è grande preoccupazione anche per le dichiarazioni dei rappresentanti di AIOP e ARIS, che minacciano il rischio di un allungamento delle liste d’attesa, che già oggi minano il diritto alla salute di molti cittadini, oltre a una selezione forzata delle prestazioni erogabili come conseguenza della revisione del nuovo tariffario sanitario.
<<La prospettiva che le strutture si sentano costrette a operare una selezione delle prestazioni erogabili, – continua Monteduro – per una questione di sostenibilità economica, aggrava ulteriormente la situazione per i pazienti che necessitano di interventi tempestivi e trattamenti continui. È tempo che la sostenibilità economica delle strutture private si allinei con l’etica del servizio pubblico, senza compromessi sulla qualità e l’accessibilità delle cure. Ecco perchè, esigiamo che le associazioni datoriali si impegnino con la stessa intensità per garantire che i lavoratori siano remunerati in modo giusto e proporzionale. Ci aspettiamo una risposta immediata e azioni concrete per il giusto riconoscimento economico dei lavoratori, parallelo alle tariffe delle prestazioni sanitarie. Sollecitiamo anche un confronto immediato su tutte le criticità del settore: dall’impatto dell’inflazione sul potere di acquisto dei lavoratori, alla valorizzazione del personale sanitario, fino alla garanzia della sostenibilità economica per gli erogatori di servizi sanitari>>.