Nell’anno della pandemia in aumento i casi mortali
L’Inail, in occasione della presentazione della Relazione annuale 2020 sull’andamento infortunistico e tecnopatico, ha pubblicato i dati delle denunce di infortunio e di malattia professionale del 2020 (e la serie storica dell’ultimo quinquennio) nella sezione open data del proprio portale istituzionale. Gli infortuni sul lavoro denunciati all’Istituto nel 2020 sono stati 571.198, in calo dell’11,4% rispetto ai 644.993 del 2019; circa un quarto sono relativi a contagi da Covid-19 di origine professionale. Gli infortuni riconosciuti “sul lavoro” sono 375.238, di cui circa il 13% avvenuti “fuori dell’azienda”, cioè “con mezzo di trasporto” o “in itinere”, nel percorso di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro.
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale sono state 1.538, in aumento del 27,6% rispetto ai 1.205 casi mortali denunciati nel 2019; oltre un terzo riguarda decessi causati dal Covid-19. Le morti accertate “sul lavoro” dall’Inail sono 799, il 13,3% in più rispetto alle 705 del 2019, di cui 261, pari a circa un terzo del totale, occorse “fuori dell’azienda”. L’aumento nel 2020 delle denunce di infortunio mortale è originato dai 330 decessi in più rispetto all’anno precedente osservati nella gestione Industria e Servizi e contestualmente dai 48 casi in più della gestione per conto dello Stato (decessi triplicati nel corso del 2020). Dall’analisi territoriale emerge un incremento di 187 casi mortali nel Nord-Ovest complice soprattutto l’aumento registrato in Lombardia (+123).
“Come evidenziato dal Presidente dell’Inail in occasione della presentazione del Rapporto Annuale 2020 –sottolinea la segretaria regionale Eloisa Dacquino – indignarsi non è sufficiente, occorre agire. In Lombardia vi è stato un consistente aumento di infortuni mortali, i cui numeri continuano a crescere anche in questo primo semestre dell’anno. Occorre intervenire concretamente sulla prevenzione e il rafforzamento delle attività ispettive e di controllo se si vuole perseguire l’obiettivo di azzerare gli infortuni e le morti sul lavoro. Noi abbiamo indicato da tempo quali sono le priorità di intervento e continueremo a rivendicare con forza la necessità di una assunzione corale di responsabilità da parte delle istituzioni, associazioni datoriali, enti di vigilanza, per superare questa emergenza e fermare le stragi sul lavoro”.
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