Giornata mondiale dell’Acqua
Come ogni anno dal 1992, il 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita dalle Nazioni Unite in occasione della Conferenza di Rio sullo sviluppo sostenibile. L’evento ogni anno affronta un tema specifico, quello del 2021 è “Valuing Water” ovvero esplorare il valore che le persone attribuiscono all’acqua sul piano ambientale, sociale e culturale. Naturalmente la continuità dei temi ha l’obiettivo di richiamare l’attenzione sulla necessità di utilizzo responsabile e sostenibile di un bene primario, naturale e insostituibile. Un bene che va riducendosi sempre più, e che in diverse parti del mondo è causa di guerre per il suo controllo e sfruttamento.
La sicurezza degli approvvigionamenti idrici è infatti uno dei maggiori problemi a livello globale. I contraccolpi negativi dei cambiamenti climatici – inondazioni, inquinamenti delle falde, desertificazione – rendono urgente e prioritaria l’attenzione e gli interventi tesi a garantirne a tutti la disponibilità e l’utilizzo. Priorità e impegno che trova riscontro negli obiettivi dell’agenda 2030 dell’Onu.
Nel mondo ci sono 785 milioni di persone che non dispongono di una fonte di acqua potabile, quasi due miliardi le persone che non possono fruire dei servizi igienici di base e circa mille i bambini che muoiono ogni giorno per disturbi causati dall’indigestione di acqua infetta. E’ necessario quindi un impegno globale concreto e urgente per evitare che la scarsità d’acqua possa provocare una grave crisi umanitaria, sociale, economica.
Come evidenziato dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, nel nostro Paese i dati riferiti alla dispersione idrica sono impressionanti: mediamente intorno al 43% con punte che superano il 50% nel centro e sud dell’Italia, proprio nelle aree più soggette a siccità e scarsità idrica, con un impatto ambientale ed economico elevatissimo. Siamo il Paese con il maggior prelievo di acqua potabile a livello Europeo, con 419 litri al giorno per abitante, pari ad un consumo di 273 litri/giorno sempre per singolo abitante.
Sono necessari investimenti pubblici e privati per contrastare la dispersione idrica, la siccità, realizzare invasi, serbatoi, nuovi approvvigionamenti, il riutilizzo delle acque reflue e soprattutto le interconnessioni tra gli acquedotti per ottimizzare e razionalizzare la gestione dell’acqua.
Il miglioramento nella gestione delle risorse idriche favorisce e favorirebbe inoltre gli sforzi per la mitigazione del clima, considerato l’innalzamento della temperatura superiore di 1,65 °C rispetto alla media storica, oltre a migliorare la salute degli ecosistemi.