Giornata Mondiale della Terra 2021
51 anni di riflessioni, mobilitazioni e ad oggi una sola certezza: nonostante il lockdown le emissioni di gas serra sono tornate ai valori pre pandemia. Nella Giornata mondiale in cui si celebra la Terra (alla sua 51esima edizione), l’imperativo è agire subito a livello globale per arrestare la perdita dei servizi ecosistemici, che influenzano e sostengono la vita e il benessere umano: agricoltura intensiva, deforestazione, cementificazione del suolo liberano carbonio e contribuiscono ad aumentare gas serra le cui conseguenze sono all’origine di alluvioni, isole di calore, cambiamenti climatici.
In assenza di un’azione urgente a livello globale, gli scienziati segnalano che il riscaldamento potrà superare i 2°c rispetto ai livelli preindustriali entro il 2060, determinando un impatto devastante sulla natura, con conseguenti cambiamenti irreversibili in molti ecosistemi e la perdita della biodiversità.
In tale contesto, fa ben sperare l’accordo politico raggiunto nella giornata di ieri dal Parlamento europeo e dagli Stati membri, che introduce nella legislazione l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e quello intermedio di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990.
Il suolo, al centro di questa edizione della Giornata Mondiale della Terra, regola la nostra vita e molti dei problemi ambientali derivano dal suo sfruttamento. Come rilevato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, la cementificazione ad oltranza degli ultimi sette anni ha impedito al suolo di immagazzinare oltre 2 milioni di tonnellate di carbonio, con un costo – relativo alla perdita dei servizi ecosistemici – di 3 miliardi di euro all’anno per gli ultimi sette anni, ai quali vanno aggiunti altri 8 miliardi di euro per la perdita di produzione agricola dovuta alla realizzazione di cantieri e di nuove costruzioni su suolo agricolo.
Le limitate risorse naturali di cui disponiamo e la crisi ambientale in atto impongono un cambio di paradigma culturale e il coinvolgimento di tutti; ristorare l’equilibrio naturale della terra, del suolo, realizzare modelli di crescita e sviluppo sostenibili rispettosi dell’ambiente e degli ecosistemi, diventa azione e obiettivo globale imprescindibile per il futuro del pianeta e delle prossime generazioni.