Giornata mondiale della terra.
Sull’onda delle recenti manifestazioni a livello mondiale sui cambiamenti climatici e la tutela del nostro pianeta “Fridays For Future”, si è svolta la più importante e forse una delle prime manifestazioni al mondo per la difesa dell’ambiente “L’Earth Day “.
La Giornata della Terra venne indetta il 22 aprile del 1970 dalle Nazioni Unite per sensibilizzare l’umanità sull’importanza, il valore e la necessità di conservare le risorse naturali, limitandone il loro consumo. Una decisione lungimirante, considerato che in quegli anni non era molto diffusa, in generale, la sensibilità sulle materie ecologiche e ambientali. Una scelta che nel corso degli anni ha contribuito ad accrescere la cultura ambientale e l’attenzione alle ricadute che i nostri comportamenti, gli stili di vita, i modelli di sviluppo dei Paesi hanno nei confronti degli equilibri ambientali degli ecosistemi, e della loro ecosostenibilità.
La Giornata della terra si sviluppò inizialmente e prevalentemente negli Stati Uniti. Circa un anno prima si verificò uno dei più gravi disastri ambientali causato dalla fuoriuscita di petrolio da un pozzo della Union Oil a Santa Barbara in California, incidente che colpì e scosse fortemente l’opinione pubblica che manifestò alla prima Giornata della Terra. Furono circa 20 milioni gli americani che scesero nelle piazze.
La giornata del 2020 è la 50esimma edizione e purtroppo i problemi sono tutt’altro che risolti, anzi siamo ad un punto cruciale per la salvezza della Terra e per la continua perdita della sua biodiversità. Ed il tema centrale è proprio quello della biodiversità, ed in particolare delle specie animali più minacciate da inquinamento, deforestazione, cambiamenti climatici.
In questi 50 anni, come hanno riportato diversi organi di informazione, sono scomparsi il 45% di tutte le specie di insetti conosciuti e in media la stessa percentuale delle varietà di uccelli. Tantissime altre specie, anche nel nostro paese, sono a rischi di estinzione. Un fenomeno impressionante per la velocità con cui si è realizzato, che reclama attenzione, rispetto per madre natura, un cambio di rotta nelle politiche dei paesi!
Si parla di una sesta estinzione in corso, dopo quella dei dinosauri avvenuta più di sessanta milioni fa.
La prossima, secondo alcuni studiosi, potrebbe essere la nostra.
Dipartimento Sicurezza, Ambiente, Green Economy