Emergenza abitativa Como. Il sindaco non pensa a tutti i cittadini, ma solo a chi specula
Dario Esposito: “Ricordo a Rapinese che non viviamo in Unione Sovietica, ma in Italia. Chiediamo il diritto al presente di lavoratori e famiglie e al futuro dell’intero territorio a cominciare dal tessuto produttivo. Serve un piano casa regionale per i lavoratori ”
Le dichiarazioni del sindaco di Como in merito alla gestione degli affitti sul territorio lascia basita la UIL che si dice sconcertata dalle parole espresse dal primo cittadino che dovrebbe (condizionale d’obbligo) tutelare tutti i cittadini. Specie di fronte a una crisi abitativa che, anche nel territorio lariano, si fa sentire ogni giorno di più. E ricorda al primo cittadino che un Comune dovrebbe pensare a strumenti di programmazione quali il PGT (la cui ultima nota integrativa è del 2017!) il DUP, la leva fiscale per intervenire a favore delle persone che vivono nel proprio perimetro amministrativo.
<<Come Uil Lario – sottolinea il coordinatore territoriale UIL Dario Esposito – chiediamo che venga garantito il diritto all’abitare di lavoratori e famiglie ed al futuro dell’intero territorio a cominciare dal tessuto produttivo. E serve che il Comune di Como, invece di parlare di Unione sovietica e di legge che tutela chi non paga l’affitto, insieme ad altri comuni sostengano la proposta della UIL di un nuovo piano casa regionale dei lavoratori Non è saltando a piè pari il tema che si potranno dare risposte a queste domande>>.
Dagli ultimi dati del Comune nel territorio di Como ci sono 221 alloggi sfitti per mancata manutenzione di proprietà del Comune e gestiti da Aler. Alloggi che potrebbero, se sistemati, essere destinati ai lavoratori. A chi non si può permettere affitti da star e si alza ogni mattina per poter produrre e far crescere l’economia del territorio senza il pericolo di venire additato come occupante abusivo.
Si perché al contrario (dati Istat ed Excelsior Unioncamere) il calo demografico porterà entro il 2029 ad avere oltre 14 mila residenti in età lavorativa in meno con conseguente riduzione del PIL del Lario. <<Sono dati incontrovertibili – evidenzia il coordinatore UIL Lario – che ci preoccupano fortemente, come lo fanno le parole del sindaco quasi ingiuriose verso chi non ha stipendi con tanti zeri. Il tema della casa a Como è un problema che sta riguardando tutta la regione e su cui si deve intervenire oltre che a livello governativo anche a livello locale. Ma probabilmente il sindaco ritiene che questa riduzione di Pil si possa ammortizzare con gli affitti brevi e il solo turismo per non finire come in Unione Sovietica>>.
Di fronte a queste previsioni, le quali si aggiungono ai dati excelsior unioncamere che mensilmente fotografano la difficoltà delle imprese di trovare il numero di risorse necessarie, viene meno lo schema “libere scelte in libero mercato” e diventa difficile credere che risolvere il problema abitativo non sia la priorità del presente e soprattutto del futuro.
<<Il personale scolastico, quello sanitario – continua Esposito – gli operai delle fabbriche, gli addetti delle attività ristorative e ricettive, non escono dal fondale del lago per recarsi, di buon mattino, nelle proprie sedi lavorative. Sono lavoratori ma prima ancora cittadini, persone, con l’esigenza di una casa, di un alloggio, di una residenza. Giocare quindi la carta della deresponsabilizzazione vuol dire perdere non solo una gara sociale ma anche quella economica relativa al prodotto interno lordo e quella dello sviluppo delle imprese sul già grave mismatch fra domanda-offerta di lavoro. In altre parole si rischia che nella Como da cartolina vengano meno, poco a poco, sempre più servizi per mancanza di personale. Como, ad oggi, ha una riduzione dell’imu per coloro che affittano a canone concordato che non prevede un solo centesimo di opportunità in più rispetto a quanto già previsto dalla legge 160/2019. Una riduzione del 25%. La norma consente ai singoli comuni di poter aumentare la detrazione oltre la quota minima predeterminata per legge. Questo sarebbe uno strumento utile per rendere conveniente, ai proprietari di destinare le proprie seconde case al mercato immobiliare residenziale e non agli affitti brevi>>