Edilizia pubblica: dopo i rilievi della Corte dei conti ad Aler e Regione Lombardia
Enrico Azzaro: “Le politiche dell’assessorato alla casa e all’Housing sociale per quanto riguarda gli alloggi gestiti da Aler non hanno garantito l’accesso alle abitazioni pubbliche, aggravando la situazione di molte famiglie in difficoltà”
La Corte dei Conti ha evidenziato criticità nella gestione dell’Edilizia Pubblica, confermando le preoccupazioni espresse dal sindacato confederale e dagli inquilini.
Rilievi che sono stati minimizzati dal Presidente Fontana e che invece andrebbero analizzati nei loro contenuti perché il tribunale contabile nazionale ha messo in luce gravi inefficienze, con pesanti ricadute sui cittadini lombardi.
Così dopo che l’assessore Franco ha affibbiato, a chi protestava per la casa, l’appellativo di disonesti, affermazione per la quale la UIL ne aveva chiesto le dimissioni, si scopre che in merito agli alloggi popolari non assegnati la Corte ha evidenziato “una rilevante sproporzione tra gli alloggi messi a bando e le richieste di assegnazione”.
Nel 2023 il numero di alloggi sfitti “per carenza manutentiva o per ristrutturazione” è stata il triplo rispetto agli immobili messi a gara nello stesso anno. Le assegnazioni delle case sono state poco più della metà.
<<Le politiche dell’assessorato alla casa e all’Housing sociale – evidenzia il segretario confederale Enrico Azzaro – per quanto riguarda gli alloggi gestiti da Aler non hanno garantito l’accesso alle abitazioni pubbliche, aggravando la situazione di molte famiglie in difficoltà>>.
Questi aspetti hanno evidenziato, così, l’assenza di una strategia chiara per l’assegnazione e la gestione degli alloggi, causando disservizi e ritardi; procedure di assegnazione e gestione delle risorse poco trasparenti e inefficaci; numerosi alloggi in degrado e migliaia di alloggi sfitti, mentre a Milano il caro affitto è una realtà sociale esplosiva che colpisce anche le fasce meno povere.
<<Politiche abitative di lungo respiro – continua Azzaro – avrebbero consentito un’azione regolatrice del caro prezzi. Invece, assistiamo allo sprofondarsi della situazione. Se questo risultato è stato raggiunto a Milano, la città più europea nella regione più ricca e produttiva del paese e che promuove l’autonomia differenziata, ci chiediamo come possa degenerare la situazione in altre realtà. Se questo è il risultato dell’autonomia che intende perseguire il presidente Fontana, suggeriamo, con tutto il rispetto istituzionale, di considerare attentamente i numeri dei senza tetto, delle persone senza un posto letto negli ospedali, delle liste di attesa, dei giovani senza lavoro e senza scolarizzazione che spesso sono coinvolti in fatti di cronaca. Non vogliamo un paese ancora più diviso e con crescenti diseguaglianze>>.
Anche per queste ragioni la UIL Lombardia intende portare avanti la propria battaglia di giustizia sociale ed è contraria all’autonomia differenziata, scelta politica che fa sprofondare ancora di più il paese.