Crisi abitativa a Como. Trovate case per alcuni lavoratori, ma altri restano al palo
Dario Esposito: “Ospedale sempre più nel dimenticatoio e nulla di fatto per gli alloggi di altri lavoratori: VVFF, Sanitari, Pubblico Impiego sono costretti molto spesso a rinunciare agli incarichi”
Come Milano, Como e l’area del Lario patisce l’emergenza abitativa. Non perché le case manchino, ma perché è impossibile poter sostenere un affitto, specie per i lavoratori del pubblico impiego. Da tempo si chiede un’edilizia sociale a prezzi calmierati per le persone così come i lavoratori del pubblico impiego e non con soluzioni che penalizzano altri servizi. E’ il caso della Guardia Costiera, il cui presidio a Menaggio è stato inaugurato alcune settimana fa alla presenza, fra gli altri, del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini e del Direttore Marittimo, con incarico ai presidi di lago, Piero Pellizzari.
I lavoratori sono stati alloggiati in alcuni locali del Presidio Ospedaliero di Menaggio Erba-Renaldi che, invece di essere potenziato con l’assunzione di personale riaprendo i reparti, diventa così un dormitorio.
<<L’inaugurazione del presidio della Guardia costiera – evidenzia il coordinatore UIL Lario Dario Esposito – è un’ottima cosa, ma nel contempo ci è parsa una bella mossa elettorale così come il dislocamento del personale al presidio ospedaliero di Menaggio. La Uil che dedica il proprio tempo 365 giorni l’anno, pre-durante-post elezioni, anche sul tema sulla crisi abitativa, chiede che si possa avere uguale se non maggiore attenzione anche nei confronti di altri settori lavorativi. Precisiamo che non è assolutamente una cattiva notizia che ci sia un nuovo Presidio della Guardia Costiera sul lago. Può esserlo la mancanza di attenzione nei confronti di altri lavoratori del Pubblico e del Privato altrettanto vitali per la tenuta sociale della provincia>>.
E, pensando a Menaggio, il sindacato ricorda altri casi di lavoratori del pubblico impiego che lavorano in condizioni limite.
<<Penso ai Vigili del Fuoco – continua Esposito – che nel mese di febbraio si sono visto riconoscersi il presidio a Menaggio come sede disagiata. E provvisoriamente fino al 31 dicembre 2024 fra l’altro. Non hanno alloggi in provincia: al personale distaccato, in missione, o a coloro che vengono assegnati a Como viene lasciata unicamente la possibilità di stare in caserma con il conseguente sovraffollamento delle camere. E vogliamo parlare del personale del comparto sanitario, della polizia locale e degli enti locali (provincia e comune) che in molti casi vivono il dramma dei concorsi andati deserti o delle rinunce proprio per la difficoltà di reperire un alloggio che riesca a salvare, al netto del canone locativo, una parte sufficiente di stipendio tale da poter arrivare a fine mese?>>.
Quello sollevato dal coordinatore UIL, attrattività del territorio e costi di accesso alla casa, è un problema che tocca ampie fette della Pubblica Amministrazione ed a riguardo il sindacato ha chiesto in questi giorni al nuovo Direttore dell’ITL la differenza numerica fra la pianta organica teoricamente prevista e quella effettiva.
Como ha una densità abitativa (468 a kmq) superiore alla media lombarda (420) ed italiana (195). <<Sono numeri – conclude Esposito – confermati anche dalle offerte del portale Aibnb che, solo a Menaggio, riferisce ben 170 appartamenti dedicati agli affitti brevi ed ai soggiorni turistici. Così come sono numeri oggettivi quelli di Aler che riferisce come a Menaggio vi siano 3 appartamenti sfitti per problemi manutentivi e nel comune di Tremezzina 2.
Menaggio, oggi, è il simbolo dell’intera provincia: una provincia che ha necessità di attenzione e interventi, perché un territorio che non riesce a rendersi attrattivo per i lavoratori della sanità, del pubblico impiego, della polizia locale, della scuola, è un territorio che rinuncia ad offrire servizi in modo universalistico, equo ed uguale a tutti i cittadini>>.