Autonomia differenziata: Uil tra i promotori del referendum abrogativo. Il 18 luglio consiglio confederale

AUTONOMIA DIFFERENZIATA. LA UIL LOMBARDIA ESPRIME PREOCCUPAZIONE SUL PROVVEDIMENTO “CALDEROLI“ E APPROVA UN DOCUMENTO CHE RESPINGE TUTTE LE DIFFERENZIAZIONI TERRITORIALI CHE ACCRESCERANNO LE DISEGUAGLIANZE

Enrico Vizza : “Saremo tra i promotori del referendum per l’abrogazione. La Legge approvata sull’autonomia differenziata, è profondamente sbagliata e sarà uno spezzatino di competenze: scuola, trasporti, sanità e appalti devono avere una legislazione nazionale. Dal presidente Fontana avremmo voluto un confronto strutturale tra parti sociali, enti locali, comuni, province e Città metropolitana, cosa che non è stata fatta

<<Ci prepariamo per l’organizzazione del referendum contro l’autonomia differenziata. Saremo parte del Comitato promotori>>. Non sono passate 24 ore dall’Esecutivo UIL Nazionale, dove su proposta del Segretario Generale Pierpaolo Bombardieri è stato approvato un documento che evidenzia come la legge sia profondamente sbagliata, che al suo rientro da Roma il segretario UIL Lombardia Enrico Vizza ha convocato il consiglio confederale della UIL Lombardia per il 18 luglio proprio in vista dell’organizzazione del referendum..

<<Il dato dell’affluenza alle urne per il referendum consultivo in Lombardia nel 2017 – commenta il numero uno della UIL Lombarda – voluto dall’allora presidente Maroni, dove ha votato il 38%, ci da lo spaccato di come la Lombardia voglia l’autonomia. Anche e non solo per questo, riteniamo che la Legge sull’autonomia differenziata, approvata sia una norma profondamente sbagliata che non dà prospettive di crescita sociale, economica e occupazionale all’intero territorio nazionale. Per noi vanno respinte le differenziazioni, che tendono ad aumentare le disuguaglianze, non solo tra Nord e Sud del Paese, ma anche tra aree urbane e aree interne. Abbiamo bisogno di ridurre i divari territoriali e sociali e di garantire i livelli essenziali delle prestazioni uniformi su tutto il territorio nazionale. Non ci possiamo permettere che i diritti di cittadinanza vengano garantiti a seconda della zona geografica in cui si nasce o si risiede>>.

Per la UIL il punto cruciale consiste nell’assicurare a tutte le persone i diritti fondamentali e i livelli essenziali delle prestazioni, politiche industriali per rispondere alle sfide della globalizzazione delle transizioni ambientali, digitali ed energetiche con un assetto istituzionale che sappia fare sistema con il coinvolgimento dei corpi intermedi.

<<Questa Legge- conclude Vizza –  peggiorerà ancora di più il sistema sanitario pubblico e universale. Aumenterà la frammentazione del sistema di erogazione dei servizi socio-sanitari e per la non autosufficienza. E ancora, tutto il sistema degli appalti, subappalti, salute, sicurezza nei luoghi di lavoro. Aumenteranno le tragedie che si susseguono quotidianamente con incidenti ed infortuni . Avremo aziende che magari distanti tra loro q10 km, ma appartenenti a regioni diverse, si confronteranno con norme e provvedimenti completamente differenti. Vogliamo essere chiari: la scuola, l’istruzione, i trasporti devono essere normati dallo stato centrale. E’ sotto gli occhi di tutti cosa ha significato, in questi anni, far gestire il tema della salute e sicurezza alle Regioni: tagli indiscriminati ai servizi di prevenzione e sicurezza del lavoro, pochissimi ispettori e controlli ridotti al lumicino. Così come si deve evitare di minare ulteriormente la garanzia del diritto alla mobilità delle persone. Per questo saremo presenti nei luoghi di lavoro, nelle assemblee territoriali per spiegare la nostra scelta di essere tra i promotori per indire il referendum abrogativo di questa legge iniqua e ingiusta>>.

Allo stesso tempo, la UIL Lombardia e le sue categorie, continueranno a chiedere tavoli di confronto, di discussione senza far mai mancare il confronto con la Regione.