Altre due vittime sul lavoro
Ancora morti sul lavoro, due giovani operai in provincia di Milano. Vite spezzate che si aggiungono alla lunga lista in Lombardia: 34 morti sul lavoro da inizio anno, oltre 58mila denunce di infortunio presentate all’Inail, con Milano e Brescia a guidare il triste primato. ‘Occorrono sanzioni per le imprese che violano norme e protocolli, intensificare i controlli e soprattutto occorre che i lavoratori ricevano la formazione prevista da norme e accordi’ dichiara Eloisa Dacquino, Segretaria regionale UIL Milano e Lombardia – ‘Troppo spesso le vittime di infortuni non sono stati formati. Siamo stanchi di parole e ipocrisie del giorno dopo’.
Occorrono fatti e non parole per azzerare morti e infortuni sul lavoro e il primo tassello è la prevenzione, la formazione, la qualità e periodicità con la quale viene erogata.
“Lo ribadiamo e non ci stancheremo di ripeterlo – continua Eloisa Dacquino – , serve investire sulla prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro. I morti di questi ultimi giorni, che si uniscono purtroppo al triste e lungo elenco da inizio anno, sono una ferita enorme per le nostre comunità. Non si può morire sul lavoro. L’obiettivo di tutti, enti, associazioni datoriali, istituzioni ad ogni livello deve essere uno solo: l’azzeramento totale degli infortuni e delle morti sul lavoro”.