Mercato del lavoro in Lombardia, crescono i contratti precari
DRASTICA RIDUZIONE DI QUELLI STABILI (-4,82%)
Salvatore Monteduro: “Ci troviamo di fronte ad una realtà preoccupante assistendo a una drastica riduzione dei contratti stabili a favore di quelli precari. Un ulteriore aggravio arriva dal DDL Collegato al lavoro con un ricorso abusivo dei contratti stagionali”
Milano, 13 gennaio 2025 – I dati sul mercato del lavoro in Lombardia, secondo i dati INPS evidenziano nei primi nove mesi del 2024, un saldo positivo (+106.799) complessivo tra nuove assunzioni e cessazioni. Questo dato, però, conferma una crescita quasi esclusiva dei contratti precari, con una drastica riduzione delle opportunità stabili e a tempo indeterminato. Inoltre, i dati provinciali confermano dinamiche territoriali eterogenee, che mettono in luce le difficoltà strutturali di alcune aree della regione.
<<I numeri ci raccontano una realtà preoccupante – evidenzia Salvatore Monteduro, Segretario Confederale UIL Lombardia – . La diminuzione dei contratti a tempo indeterminato (-4,82%) e il forte saldo negativo per questa tipologia contrattuale (-58.365) dimostrano un mercato sempre più frammentato e dominato da contratti precari. Questo modello non garantisce futuro né stabilità per i lavoratori e le loro famiglie. Il recente DDL Collegato al Lavoro, ora in vigore, aggrava ulteriormente questa situazione, ampliando le possibilità di abuso dei contratti stagionali e di somministrazione. Le conseguenze di queste scelte politiche sono allarmanti.”
I Dati in Sintesi
Di seguito una sintesi del confronto tra nuove assunzioni e cessazioni per provincia, evidenziando il saldo complessivo e i dettagli per tipologia contrattuale. La tabella evidenzia chiaramente come la crescita sia trainata principalmente da contratti a termine e intermittenti, con significative riduzioni nei rapporti stabili:
Provincia | Saldo Totale (2024) | Tempo Indeterminato | Contratti a Termine | Apprendistato | Stagionali | Somministrazione | Intermittenti |
Milano | +48.809 | -18.599 | +49.247 | +6.294 | +873 | +668 | +10.326 |
Bergamo | +9.982 | -6.540 | +12.969 | +1.522 | +207 | +485 | +1.339 |
Brescia | +17.216 | -9.262 | +16.806 | +1.842 | +5.630 | +1.250 | +950 |
Como | +7.428 | -4.620 | +7.031 | +644 | +2.963 | +239 | +1.171 |
Cremona | +3.279 | -1.896 | +3.377 | +301 | +309 | +876 | +312 |
Lecco | +2.853 | -1.698 | +3.176 | +321 | +378 | +192 | +484 |
Lodi | +1.995 | -816 | +1.966 | +189 | +175 | +283 | +198 |
Mantova | +4.165 | -2.625 | +4.727 | +501 | +294 | +910 | +358 |
Monza Brianza | +5.032 | -4.299 | +7.351 | +889 | +151 | +396 | +544 |
Pavia | +2.632 | -2.525 | +5.029 | +255 | +58 | -568 | +383 |
Sondrio | -2.426 | -864 | +1.577 | +220 | -3.165 | +145 | -339 |
Varese | +5.834 | -4.621 | +7.667 | +846 | +604 | +430 | +908 |
Questi dati mostrano chiaramente le forti discrepanze territoriali. Province come Milano e Brescia beneficiano di saldi positivi trainati da contratti precari, mentre Sondrio registra un saldo negativo, evidenziando difficoltà strutturali nell’attrarre e mantenere occupazione.
Collegato al Lavoro: un Passo Indietro per i Diritti dei Lavoratori
Il collegato prevede anche l’eliminazione di limiti percentuali per l’uso di contratti di somministrazione, incentivando ulteriormente la flessibilità a scapito della sicurezza occupazionale. Queste misure rappresentano un grave passo indietro per il diritto al lavoro dignitoso, compromettendo le basi per un mercato del lavoro equilibrato
<<Le nuove disposizioni normative – continua Monteduro – amplificano la precarizzazione del mercato del lavoro. L’estensione delle attività stagionali e la deregolamentazione della somministrazione aprono la strada a un uso indiscriminato di contratti precari, minando i diritti dei lavoratori e riducendo le prospettive di stabilità. La crescita del lavoro precario alimenta disuguaglianze sociali e incertezza economica. Non possiamo accettare che il futuro dei lavoratori lombardi sia caratterizzato da precarietà e instabilità. È necessario un cambio di rotta immediato: il lavoro stabile deve tornare al centro delle politiche occupazionali, non come promessa, ma come realtà concreta>>.
Tutti i dati nel report completo