Torre dei Moro: a 3 anni dall’incendio UIL si chiede quali misure si sono adottate per la sicurezza
Enrico Vizza : “Il 110 %, la riqualificazione delle facciate, i decreti salva casa e salva Milano, hanno mai posto l’attenzione sui materiali? Esiste un censimento degli edifici realizzati con materiali ritenuti infiammabili? Vi è la volontà politica di affrontare il tema o vi è solo l’interesse a realizzare metri cubi che finiscono sotto inchiesta?”
Negli ultimi tre anni a fine agosto si torna a parlare dell’incendio della Torre Dei Moro a Milano. E in parallelo escono tutte le tragedie in avvenute in vari paesi Europei (Inghilterra, Russia, Spagna, Turchia) in cui palazzi o edifici sono stati rivestiti con materiali infiammabili e hanno causato vittime e dolore. A Milano nessuna vittima, ma la dichiarazione della Procura della Repubblica di Milano, nella richiesta di rinvio a giudizio di, “…una costruzione prospettata come la più innovativa e tecnologica è in realtà un paradosso perché si è rivelata la più pericolosa”.
Per i condomini, fortunatamente tutti illesi, che sono rimasti senza casa dall’agosto 2021, con non pochi disagi (assicurazione, mutuo, ricostruzione, situazione psicologica, futuro ) ci vorranno ancora quasi due anni perché possano far ritorno alle loro case e tutto per risparmiare solo 95 centesimi al metro quadro sui pannelli utilizzati forniti all’ operatore immobiliare.
<< La UIL Lombardia, – sottolinea il segretario generale UIL Lombardia Enrico Vizza – ha sempre prima di tutto espresso vicinanza a famiglie, inquilini e proprietari degli appartamenti della Torre dei Moro, sottolineando ancora una volta nell’ambito della campagna UIL ZEROMORTISULLAVORO, la tragedia nella tragedia: cosa sarebbe successo se ci fosse stata una semplice impalcatura con operatori e lavoratori che svolgevano manutenzioni sulla facciata? Come avrebbero reagito i lavoratori a 20 metri di altezza? Come si sarebbero comportati con le fiamme attorno al palazzo divenuto una torcia?>>.
Un rischio reale per la sicurezza sul lavoro per i tanti operai che lavorano nei cantieri e che spesso sono incaricati di istallare materiali di cui nemmeno loro conoscono fabbricazione o rischi.
<<Abbiamo già vissuto l’epoca “amianto”- continua Vizza – che ancora oggi è presente in molti edifici. Ma non abbiamo imparato nulla. Ci siamo confrontati in diverse occasioni con Mirko Berti, rappresentante del Comitato del Palazzo di Via Antonini. Inviterei ad ascoltare le sue parole quando parla di “disagi, difficoltà, sentirsi crollare il mondo addosso. Che pena si deve infliggere a chi fa speculazione sul prezzo dei materiali, e mette al primo posto il “profitto”, a discapito della sicurezza?>>
Il segretario Vizza insiste su questo tema, perché questa violazione rappresenta un rischio reale per la sicurezza sul lavoro per i tanti operai che lavorano non solo per i cantieri, ma anche per le manutenzioni.
<<Noi facciamo sindacato – conclude Vizza – e non è certo nostro compito dare lezioni a nessuno. Ma crediamo che quanto è già accaduto nel nostro Paese e in Europa (Inghilterra, Russia, Spagna, Turchia), confermi un vuoto normativo che va colmato, anche in virtù delle migliaia di interventi realizzati attraverso le misure di incentivi sulle facciate. Il dibattito sul bonus 110 % (SI, NO) la riqualificazione delle facciate, i decreti salva casa, salva Milano, hanno mai posto l’attenzione sui materiali? Esiste un censimento e un’anagrafe degli edifici realizzati con materiali ritenuti infiammabili? Troviamo il tempo di parlare di sicurezza per lavoratori e famiglie? Vi è la volontà politica di affrontare il tema o c’è solo l’interesse a realizzare metri cubi, che vengono poi chiamati riqualificazione o rigenerazione urbana che finisce poi anche sotto inchiesta? Penso che in Regione Lombardia, nell’ambito della Conferenza stato regioni, in accordo con ANCI Lombardia, debba promuovere un serio confronto per favorire misure che il parlamento e la politica affrontino seriamente e a breve. Abbiamo a cuore salute, sicurezza dei lavoratori e il benessere delle famiglie>>.