Newsletter delle donne della UIL aprile 2019
La Slovacchia governata da una donna premier
Si chiama Zuzana Caputova, ha 45 anni ,fa l’avvocata, è una “liberal” e, con il 58,38% dei voti, governerà la Slovacchia.
“Cerchiamo quello che ci unisce e mettiamo la collaborazione al di sopra degli interessi personali. Io sono la testimonianza che si può vincere senza attaccare gli avversari”
Così le prime dichiarazioni della Presidente in un clima da tutti definito di crisi morale del Paese ( ricordiamo
l’uccisione del giornalista Jan Kuciak e della sua fidanzata per le indagini compiute dal giornalista dei legami tra mafia italiana e politici slovacchi).
Europeista, ambientalista, democratica, paladina dei diritti civili, la nuova donna presidente, porterà la Slovacchia ad opporsi alle politiche nazionaliste e sovraniste dei Paesi confinanti come l’Ungheria di Orban.
Un raggio di sole che illumina l’Europa nella nebbia dell’Est Europeo
Al lavoro, le giapponesi sui tacchi … no comment !
Sono troppo lontane da noi la cultura , lo stile di vita, le norme giuslavoristiche dell’impero giapponese, per una lettura critica di questa notizia, ma subito ci viene in mente quella bellissima battuta che diceva che “Ginger Rogers faceva tutto quello che faceva Fred Astaire, ma lo faceva stando sui tacchi a spillo”.
Quindi in Giappone continua ad essere così, dal momento in cui è stata di recente ribadita la regola che vede le donne giapponesi dover andare al lavoro con scarpe col tacco …
Ai tacchi si deve aggiungere un accurato maquillage se il lavoro è svolto nell’ambito dei servizi …
La motivazione è “ una forma di rispetto nei confronti dei colleghi” che, a questo punto, ci chiediamo come possano rispondere a tanta fatica femminile : papillon a pois? occhiali con montature leopardate?
Riportiamo la notizia non solo per consolarci sugli stereotipi verso le donne, che evidentemente sono ancora ben presenti in ogni cultura , ma nella speranza che leggeremo in seguito una qualche reazione delle lavoratrici anche in questa area dell’Oriente.
Dimissioni di donne in Vaticano: anche all’Osservatore Romano è dura la vita delle giornaliste
Aveva fatto scalpore la loro assunzione e fanno altrettanto scalpore le loro dimissioni di massa. Il Comitato editoriale e la direttrice del mensile al femminile dell’Osservatore Romano, hanno sbattuto la porta e se ne sono andate. Troppo «machismo» e troppe ingerenze nel loro lavoro da parte dei prelati. Forse Lucetta Scaraffia e le sue colleghe avevano sopravvalutato le capacità di cambiamento del clero romano …….. Solidarietà femminile!!!!
L’Europa approva misure per Work life balance
Questa direttiva vuole realizzare una maggiore parità di genere e una migliore divisione delle responsabilità e ha l’obiettivo di sostenere le donne a entrare nel mercato del lavoro e raggiungere il loro pieno potenziale, mentre i padri avranno un ruolo più importante nell’educazione dei loro figli, va anche in aiuto dei familiari che si occupano di una generazione più anziana congedo di maternità: misure non legislative volte a rafforzare l’applicazione della attuali norme a tutela delle lavoratrici madri ed il ricorso a soluzioni agevolative (compresi spazi e pause per allattamento); congedo di paternità: introduzione di un diritto individuale di 10 giorni lavorativi, retribuiti almeno al livello del congedo per malattia; congedo parentale: diritto a un utilizzo flessibile (tempo parziale, frammentato), quattro mesi di congedo non trasferibile tra i genitori, retribuzione di quattro mesi almeno al livello del congedo per malattia; congedo per i prestatori di assistenza: introduzione di un diritto individuale di 5 giorni lavorativi all’anno, retribuiti almeno al livello del congedo per malattia; modalità di lavoro flessibili: diritto per i genitori di bambini fino a 12 anni e per caregiver di chiedere flessibilità oraria, di calendario o di luogo di lavoro per un periodo di tempo determinato.
Attualmente in Italia il congedo di paternità obbligatorio è di cinque giorni, più uno facoltativo in sostituzione di quello della madre. Entro tre anni, dunque, il congedo di paternità dovrà adeguarsi ai nuovi requisiti minimi: almeno dieci giorni lavorativi, retribuzione minima pari all’indennità di malattia, utilizzo nel periodo di nascita del figlio (gli stati membri possono decidere se prevederlo interamente dopo la nascita o comprendere anche periodi antecedenti).
Spetta anche al secondo genitore equivalente (nel caso di coppie omosessuali ) e deve essere concesso a prescindere dallo stato civile o di famiglia, come definito dal diritto nazionale.
Novità anche in materia di congedo parentale: sale a due mesi il periodo minimo non trasferibile da un genitore all’altro, «al fine di incoraggiare i padri a fruire del congedo parentale, pur mantenendo il diritto di ciascun genitore ad almeno quattro mesi di congedo parentale».La direttiva propone di sancire anche il diritto a un utilizzo flessibile del congedo, la cui retribuzione è pari al almeno al livello del congedo per malattia.
Infine, c’è una norma sui caregiver ( i famigliari che hanno cura dei propri congiunti), in base alla quale ogni lavoratore (uomo o donna) ha diritto ad almeno 5 giorni all’anno di permesso per assistere parenti o familiari malati. Nello specifico: un periodo di congedo dal lavoro in caso di malattia grave o di dipendenza di un familiare..
Stop bonus baby sitter e asili nido
L’INPS, ha ricordato che da quest’anno non sarà più possibile richiedere il cosiddetto bonus per baby sitter e asili nido. Chi lo ha ottenuto facendone richiesta l’anno scorso, inoltre, dovrà consumarlo entro la fine del 2019 nel caso del bonus baby sitter, o entro il 31 luglio, nel caso di quello destinato agli asilo nido, altrimenti perderà tutti i benefici.
La comunicazione dell’INPS è arrivata in seguito ad una decisione della Lega e del Movimento 5 Stelle, che nella legge di bilancio, approvata lo scorso dicembre non hanno previsto la proroga del bonus per il 2019. Dal primo gennaio quindi il bonus non può più essere richiesto e dalla fine dell’anno non sarà più erogato nemmeno a chi ne aveva ancora diritto.
Il bonus era stato introdotto per la prima volta dal governo Letta in via sperimentale per il triennio 2013-2015, e poi confermato dal governo Renzi per il biennio 2017-2018. Funzionava come sistema facoltativo e alternativo al congedo parentale, quello che permette ai genitori di prendere un congedo dal proprio lavoro fino a undici mesi, ricevendo solo una piccola frazione della retribuzione spettante (normalmente il 30 per cento e nessuna retribuzione in alcuni casi). I genitori che non avessero voluto o potuto sfruttare questa possibilità (per esempio perché non potevano permettersi di assentarsi dal lavoro) potevano utilizzare il bonus per ottenere 600 euro mensili con cui pagare baby sitter o le rate dell’asilo nido. È una misura considerata importante soprattutto per la libertà delle donne che non vogliono rinunciare a lavorare quando diventano madri.
Le opposizioni e diverse associazioni cattoliche e per la famiglia hanno chiesto al governo di intervenire per ripristinare il bonus, utilizzato fino a oggi da circa 10 mila famiglie.
Manifesto verso gli Stati Generali delle Donne
Noi donne vogliamo essere libere di scegliere, di amare, di essere madri, di lavorare, di accedere a qualsiasi ruolo professionale e politico.
Vogliamo essere libere di vivere pienamente e responsabilmente la nostra vita e affermiamo il diritto alla salute, al lavoro, alla parità salariale, al rispetto della nostra immagine.
Noi donne vogliamo essere libere dalla violenza, dentro e fuori le mura domestiche. Sosteniamo e promoviamo una cultura che riconosca e condanni i soprusi, le molestie, le sopraffazioni contro il nostro corpo e la nostra anima. I nostri corpi e le nostre vite non sono in vendita.
Vogliamo una società che rispetti e rafforzi la nostra dignità ed integrità, una società da costruire in alleanza con gli uomini e con tutti coloro che condividono la battaglia contro quelle forze reazionarie che, in Italia, in Europa, nel mondo, tentano di privarci di diritti e libertà.
Noi donne agiamo affinché sia conciliabile la realizzazione nella vita privata e la partecipazione alla vita pubblica, affinché la genitorialità sia sostenuta e non confligga con il lavoro.
Pretendiamo il rispetto di quei diritti conquistati dalle generazioni che ci hanno precedute raccogliendone l’eredità in modo attivo ed inclusivo, accogliente e militante.
Affermiamo che la differenza sessuale è ricchezza, non è antagonismo né separazione, ma riconoscimento delle differenze nella parità.
La nostra capacità relazionale, propositiva, generativa e resiliente oggi più che mai necessaria. Noi donne sosteniamo la partecipazione politica e democratica, e lottiamo per una maggiore presenza femminile nelle istituzioni.
Noi donne “abitiamo la possibilità”, consideriamo l’ascolto e il rispetto reciproco condizioni irrinunciabili per tessere relazioni, per costruire ponti tra generazioni, generi e culture.
CES: Il sindacato europeo per le donne
CES ( sindacati europei): Conferenza Rebalance, Berlino, 28 febbraio-1 marzo
Si è svolta a Berlino la conferenza sui risultati preliminari del progetto Rebalance, promosso dalla CES con la partecipazione attiva della UIL con Laura Pulcini , partner dell’iniziativa. Il tema della discussione, alla quale hanno preso parte più di 100 sindacaliste provenienti da tutta Europa, è stato quello della conciliazione vita privata-lavoro, con la presentazione di alcune delle migliori pratiche applicate negli stati membri dell’UE.
Per l’Italia è stato presentato l’accordo integrativo firmato il 18 luglio 2018 tra i sindacati e l’azienda Ferrero. Durante la presentazione sono intervenuti Laura Pulcini, responsabile del Coordinamento Pari Opportunità della UIL e Ezio Siccardi, Responsabile delle Relazioni Industriali di Ferrero.
In particolare, per quanto riguarda la conciliazione, il capitolo intitolato «Le persone in Ferrero» prevede: Part-time orizzontale esteso sino al quarto anno di vita del bambino per dipendenti a tempo indeterminato. Su base sperimentale, è esteso anche ai lavoratori con gravi motivi di salute o con necessità di accudire familiari conviventi non autosufficienti; Soggiorni estivi della durata di 10/12 giorni per i figli dei dipendenti tra i 6 e i 12 anni con i soli costi di trasporto a carico dei lavoratori; Percorsi formativi di reinserimento dei lavoratori assenti per lungo periodo (6 mesi continuativi) o per congedo parentale (formazione di 8 ore); 4 mezze giornate di permesso retribuito per visite mediche per bambini fino a 14 anni e 2 mezze giornate per l’assistenza al coniuge e/o genitori; 2 giorni di congedo retribuito per il padre in occasione di nascita del figlio o in caso di adozione; in seguito all’esito positivo del progetto sperimentale Lavoro agile (Smart working), introdotto ad Alba nel 2017 fino a coinvolgere circa 350 lavoratori
CES: Il sindacato europeo per le donne
Il contesto politico, culturale, sociale e legislativo in cui operano i diversi sindacati europei è molto eterogeneo ed influisce sulla contrattazione collettiva determinandone i risultati finali.
Tra le buone pratiche segnalate vi sono quelle che riguardano le modalità di lavoro flessibili (tempo e/o luogo di lavoro), il congedo di paternità, gli incentivi economici per le famiglie, l’assistenza all’infanzia, l’assistenza a lungo termine e il congedo parentale.
Altre misure riscontrate in diversi settori includono il congedo retribuito di assistenza a breve termine e la formazione per i dipendenti durante o dopo un periodo di lunga assenza (congedo familiare). Inoltre, è emersa l’importanza di
sensibilizzare i lavoratori su questi temi.
L’equilibrio tra lavoro e vita privata è un ambito in cui i sindacati hanno raggiunto molti risultati positivi in Europa attraverso la negoziazione di accordi collettivi (da rinegoziare dopo la scadenza) e la pressione sindacale che ha migliorato le disposizioni giuridiche in materia (es. Spagna e Portogallo).
GAP SALARIALE DIFFERENZIALE RETRIBUTIVO DISCRIMINAZIONE SALARIALE
REPETITA IUVANT