Rigenerazione urbana e inchieste. Il fallimento del modello Milano
Enrico Vizza “Fiducia alla Procura della Repubblica di Milano. Preoccupati per i cittadini e i lavoratori. I grattacieli? Chi occuperà questi edifici? I decreti del governo “salva Milano” sono sanatorie o condoni. Con l’autonomia saremmo in una una giungla tra appalti , affidamenti e violazioni”
La rigenerazione urbana e il modello Milano. Ovvero i grattacieli che segnano lo skyline del capoluogo lombardo e che hanno fatto passare la città dalla “Milano da bere” alla città Europea. Grattacieli su cui è finito l’interesse della Procura della Repubblica che ha aperto numerose inchieste e sulle quali il numero uno della UIL Lombardia e Milano pare essere un fiume in piena.
<< Questo non è il modello Milano che abbiamo conosciuto in passato – dice il Segretario Generale UIL Lombardia Enrico Vizza –Con la rigenerazione urbana pensavamo che la comunità si riappropriasse degli spazi urbani, con evidenti miglioramenti nella sfera sociale, economica e ambientale. Invece ci troviamo a fare i conti con una città che si spopola per i costi proibitivi delle case, affitti compresi, e con le indagini della magistratura che fa giustamente il proprio lavoro. E se, senza l’autonomia differenziata assistiamo allo sviluppo selvaggio, ad appalti spesso anomali, al mancato rispetto nella cornice delle leggi nazionali (urbanistica e rapporti di lavoro) immaginiamo se ci fosse già oggi l’autonomia regionale. Saremmo in una giungla tra appalti, affidamenti e violazioni>>.
Enrico Vizza si dice molto preoccupato per quello su cui la Procura della Repubblica di Milano sta indagando, e che riguarda violazioni davvero raccapriccianti: mancata applicazione della legge urbanistica, mancata realizzazione di piani attuativi, particolareggiati, mancato introito di oneri, formazioni di torri e grattacieli.
<<Al posto di una palazzina di 5 piani troviamo torri tra i 60 e 120 mt di altezza. Ma chi occuperà questi edifici? Lavoratori? Famiglie? Enti locali? La cosa che ancor di più ci preoccupa è che si parla di decreti del governo “salva Milano”, che per essere onesti dovremmo chiamare sanatorie o condoni. Se lo stesso dibattito che si è posto sul salva Milano, si fosse tenuto per gli infortuni e morti sul lavoro, forse avremmo scosso maggiormente le coscienze perchè non si può morire per e di lavoro>>.
E su questo tema il segretario generale Vizza insiste e affonda evidenziando temi che possono essere sotto la portata di tanti e che spesso non si vogliono vedere
<<Da diverso tempo imprese, aziende, artigiani ci dicono che non trovano operai e forza lavoro. Ma allora con chi stanno realizzando i grattacieli, le opere per le olimpiadi, gli interventi su PNRR? Assistiamo a grattacieli che crescono di due piani alla settimana. Come UIL poniamo da tempo attenzione al lavoro precario, al caporalato, al criterio dei subappalti a cascata, sulle offerte anomale, sul profitto ad ogni costo, sul fatto che la manodopera e la sicurezza sul lavoro sono istituti che non possono essere soggetti a sconti o ribassi, o al fatto che in una regione come la Lombardia con lo sviluppo che sta avendo il governo dovrebbe assegnare non 20, 30 ispettori su lavoro, salute e sicurezza, ma almeno qualche centinaio>>.
Il numero uno della UIL conclude amareggiato con una serie di richieste e proposte che il sindacato fa da tempo
<<Vogliamo come UIL una rigenerazione urbana senza uno sviluppo selvaggio, una legge quadro nazionale su riqualificazione, rigenerazione urbana, casa e abitare. Quando si parla di burocrazia, di semplificazione delle norme, vogliamo essere chiari, non vuol dire cancellare le regole. E non guasta ricordare che come UIL saremo sempre per l’applicazione dei contratti di lavoro per ogni appalto e contrari a qualsiasi forma di subappalto o forme di ribasso su offerte, che non garantiscono il rispetto degli istituti contrattuali, su salute, formazione e sicurezza>>.