1 maggio – Lavoro, Diritti, Stato Sociale. Milano

Danilo Margaritella – Segretario Generale UIL Milano Lombardia

Care Compagne, compagni, lavoratrici, lavoratori

quest’anno il 1 Maggio è dedicato all’Europa e al Lavoro

L’Europa rischia di diventare una comunità a cui manca l’anima. L’Italia, paese fondatore dell’Europa, rischia di perdere davvero la propria anima se si dovesse perseverare verso politiche economiche che producono povertà e finto assistenzialismo e non certamente lavoro.

Abbiamo sacrificato troppo alle politiche dell’austerity. Ora occorre un’Europa più equa che non lasci indietro nessuno, un’Europa del lavoro e dei diritti sociali e un’Italia che deve essere esempio di tale direzione.

Il Sindacato oggi è sempre più chiamato in causa per assistere a ristrutturazioni aziendali che riducono il valore del lavoro. Occorre invece una prospettiva per innovare e crescere nel rispetto di quei diritti che vengono calpestati.

Ecco perché chiediamo un’Europa del lavoro, dei contratti e dei diritti.

Siamo immersi in un forte dibattito sull’Europa in vista delle elezioni europee in cui le forze politiche in campo non parlano di LAVORO, un tema che deve tornare al centro della discussione.

Il lavoro nella sua dimensione europea, dai salari ai contratti, deve tornare al centro dell’agenda politica. Aspetto questo che ultimamente pare completamente dimenticato in favore di palliativi assistenzialistici.

Occorrono regole europee per non dover più assistere allo sbarco di multinazionali che comprano le imprese italiane, le svuotano e poi se ne vanno in un altro paese europeo, lasciando dietro di sé licenziamenti e drammi occupazionali.

Nei prossimi anni in Europa avremo oltre 5 milioni di lavoratori i cui posti saranno a rischio a causa di Industria 4.0. Ma non dobbiamo avere paura del progresso. Il progresso non va fermato ma semmai governato.

Si deve lavorare per creare regole comuni, contratti europei per dare vita a quell’Europa dei suoi padri fondatori.

 

E proprio per questo ogni sfiducia verso l’Europa va combattuta !

Il sovranismo prospera nei paesi con meno immigrazione, ma con più povertà e meno occupazione, laddove la crisi ha colpito più duro. In Italia populismo e sovranismo stanno cercando di azzerare conquiste e diritti.

Ecco perché è necessario affrontare i problemi ricostruendo un sistema sociale e creando un contratto sociale europeo.

E non stiamo parlando di chiacchere ma di fatti!!

Sulle pensioni abbiamo avuto il pesce d’Aprile, con il blocco delle rivalutazioni, la continua spremitura dalle tasche delle pensionate, dei pensionati, dei più deboli. La perequazione che doveva riprendere da quest’anno finisce così nel tritacarne della manovra di bilancio. Un furto con destrezza che abbandona il vecchio meccanismo a scaglioni per sostituirlo con uno ad aliquote secche che garantisce una cifra consistente senza dare troppo nell’occhio

Il blocco dell’indicizzazione delle pensioni stabilito dalla manovra 2019, sommato ai precedenti interventi fatti sullo stesso fronte dai governi in carica negli ultimi otto anni, costa almeno una mensilità netta ogni anno tra il 2011 e il 2019.

E che dire di “quota 100” e del RDC, manovre che risolvono alcuni problemi, ma che da sole non portano il Paese a quel cambio di passo necessario al rilancio del Paese

Occorre puntare a quota 41, all’allargamento delle opportunità di uscita per ulteriori lavori usuranti, una pensione di garanzia per i giovani e per le donne che molto difficilmente traguardano quota 38 per i periodi che dedicano alla maternità e alle cure famigliari

Quanto si è parlato del decreto sblocca cantieri?

Come sindacati abbiamo chiesto da tempo e con forza un provvedimento indispensabile per far partire le opere urgenti per la messa in sicurezza del territorio, per le città e per realizzare le tante infrastrutture che servono al Paese.

Il decreto che sblocca i cantieri e che dovrebbe far ripartire le opere si rivela un tentativo da parte del Governo per colpire e disarticolare il Codice degli Appalti. Siamo preoccupati come lo è il Presidente dell’Anticorruzione Cantone. Lo sblocca cantieri non è altro che lo strumento per smantellare il Codice dei Contratti negli aspetti più essenziali che sono la prevenzione e il contrasto alla corruzione e alla penetrazione delle mafie nel sistema degli appalti pubblici, l’applicazione del principio di concorrenza e trasparenza, la tutela dei diritti dei lavoratori

I cittadini e i lavoratori hanno bisogno di risposte, non c’è più tempo da perdere anche in tema di salario minimo

Una misura del genere non solo non aiuterebbe una crescita dei salari, ma anzi potrebbe essere persino deleteria.

Questo perché a differenza di altri paesi, dove le coperture dei contratti nazionali sono spesso molto basse, in Italia quasi il 90 per cento dei lavoratori è, appunto, coperto da un contratto collettivo.

Il salario minimo è necessario, ma deve essere contrattuale, cioè non stabilito da una legge come alcuni vorrebbero.

Non ha senso stravolgere un sistema consolidato di contrattazione per trovare una soluzione per il 10 per cento che ne è tagliato fuori. Sarebbe decisamente molto più razionale fare l’inverso: cioè portare “dentro”, allargare alla contrattazione esistente questa quota che rimane fuori.

La Flat Tax pensata del nostro governo non garantisce giustizia ed equità perché contrasta il principio costituzionale di progressività. Un tema fondamentale per il rilancio del Paese è stato prima accantonato e poi in campagna elettorale sbandierato senza basi finanziarie certe e soprattutto garantendo i salari alti.

 

Niente però ci si dice in tema di evasione fiscale?

I dati certificati parlano chiaro: 111 miliardi di evasione fiscale ogni anno, di cui 35 solo di Iva. Allo stesso tempo, sono lavoratori dipendenti e pensionati a sostenere il 94,8% del gettito Irpef. Il governo parla di pace fiscale, ma in realtà la pace non andrebbe fatta con chi evade, ma con chi le tasse le paga già !!!!!!!!!

 

COSA CHIEDIAMO ALLORA ALL’EUROPA?

 

Partiamo dal rispetto della nuova Agenda sostenibile firmata il 25 settembre 2015, dalle Nazioni Unite.

In primis il rispetto dell’Agenda del lavoro dignitoso per l’Europa

I sindacati in Europa come in Italia possono fare la differenza nello sradicamento della povertà, nel contrasto delle disuguaglianze, nell’assicurare l’accesso all’educazione e alle capacità, nel porre fine alla discriminazione, nella promozione di lavori di qualità all’interno di industrie performanti supportate da solide infrastrutture.

Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile rappresentano un’opportunità per invertire le decisioni politiche che stanno condannando l’Europa e i Paesi Membri al declino socio economico.

La produttività economica deve arrivare attraverso la diversificazione, il miglioramento tecnologico e l’innovazione, concentrandosi anche su settori di alto valore aggiunto e ad alta intensità di manodopera.

Salari equi.

Un’impostazione più efficiente dei salari, basata su una contrattazione collettiva libera ed equilibrata, ridurrà le disuguaglianze.

L’Europa ha i mezzi per sconfiggere la povertà e ridurre le disuguaglianze di ricchezza, di reddito e di istruzione.

In termini di fiscalità ribadiamo che lo strumento per finanziare i servizi pubblici dovrebbe essere sempre più legato a sistemi fiscali progressivi, che allo stesso tempo creano opportunità per ridurre le disuguaglianze sociali.

È indispensabile per la giustizia sociale combattere l’evasione fiscale. A tale riguardo, chiediamo relazioni pubbliche per ciascun paese in cui una multinazionale ha un’attività, non solo per gli Stati membri dell’Unione Europea.

L’uguaglianza di genere è un fattore di priorità

Rimuovere i divari di genere nella società. E’ il momento di adottare un quadro politico e legale per l’equilibrio vita – lavoro, rafforzare eque retribuzioni al di là del genere, eliminare la discriminazione in tutte le sfere della vita sociale ed economica e incrementare la partecipazione femminile in posizioni di responsabilità e di vertice.

Il Lavoro dignitoso nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite implica inoltre luoghi di lavoro sicuri dove la salute viene protetta.

I recenti fatti ci dimostrano che i luoghi di lavori non sono assolutamente sicuri tanto che abbiamo dovuto organizzare un presidio proprio qui a Milano e non più tardi di 10 giorni fa, per chiedere a Regione Lombardia più controlli e maggior tutela per i lavoratori. Ma intanto si continua a morire.

Serve una strategia europea basata su un’ulteriore armonizzazione di leggi con lo scopo di raggiungere i più alti standard di protezione, rendendo le migliori tecnologie disponibili ai lavoratori per prevenire ogni tipo di incidente o malattia professionali.

E per il futuro del lavoro intendiamo aumentare il nostro controllo sull’impatto del progresso tecnologico nelle nostre vite, in particolare gli effetti potenziali dell’intelligenza artificiale sul lavoro e sulla dignità del lavoro. La contrattazione collettiva già offre esempi di accordi negoziati in cui nessun lavoro andrà perso e non ci sia nessun taglio di retribuzione dovuto alla tecnologia digitale.

E in tutto questo non dobbiamo dimenticarci dell’ambiente e cambiamento climatico

I Giovani e le grandi manifestazioni europee delle scorse settimane a difesa del clima, del pianeta ci hanno aperto il cuore.

E al contrario di certa carta stampata, che fatico a definire giornali, noi diciamo “Grazie Greta che hai risvegliato tanti animi”.

 

Il sindacato può fare la vera differenza per l’energia pulita e accessibile, la produzione e il consumo responsabile e la lotta contro il cambiamento climatico .

Passare ad un’economia veramente sostenibile comporterà grandi cambiamenti per il mercato del lavoro.

Abbiamo bisogno di un’economia non basata sui combustibili fossili bensì di un’economia a “emissioni zero” che non utilizza sostanze che danneggiano gli ecosistemi e la salute.

 

Le elezioni europee del 2019 sono una occasione fondamentale per inserire gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile nei programmi dei partiti europei a partire da quelli italiani

 

Occorre implementare i diritti dei lavoratori, compresi i diritti di informazione e consultazione e rafforzare la contrattazione collettiva.

Nuove forme di dialogo con le imprese e sul posto di lavoro devono sostenere la partecipazione dei dipendenti

Care compagne,compagni, lavoratrici e lavoratori

CI SONO MOMENTI IN CUI C’E’ BISOGNO DEL CONTRIBUTO DI OGNUNO.

 QUESTO E’ UNO DI QUEI MOMENTI, IL MOMENTO DI BATTERCI ANCORA PER I DIRITTI, LA GIUSTIZIA SOCIALE,L’AMBIENTE E LA DIGNITA’ SUL LAVORO, LA LOTTA ALLE DISEGUAGLIANZE

DOBBIAMO SENTIRE IL DOVERE DI FARE IL MEGLIO POSSIBILE PER LASCIARE AI GIOVANI L’IDEA DI UN’EUROPA ANCORA POSSIBILE. DOBBIAMO PROVARCI ANCORA

W IL 1 MAGGIO, W IL LAVORO, W I LAVORATORI !!!!!!